"È silenzioso e assente". I genitori non vanno a trovare Filippo Turetta

Ancora ricoverato nel reparto di infermeria, il 23enne omicida non parla e appare disorientato

"È silenzioso e assente". I genitori non vanno a trovare Filippo Turetta
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A distanza di quasi due mesi dal suo arresto per l'omicidio della ex fidanzata Giulia Cecchettin, Filippo Turetta resta nel reparto di infermeria del carcere dove si trova recluso, e appare ancora assente e disorientato. A dirlo è chi lo vede ogni giorno e monitora il suo stato di salute, sia fisico sia mentale. A quanto pare il 23enne si è chiuso molto in se stesso, limitando a poche occasioni le parole, tanto che viene descritto come taciturno.

Le sue giornate nella casa circondariale di Montorio Veronese passano in totale solitudine perché, a quanto pare, neppure i genitori andrebbero a trovarlo.

Turetta resta in infermeria

Soltanto pochi giorni fa la protesta dei detenuti, perché nessuno voleva condividere con lui la sua cella. Filippo Turetta al momento resta in infermeria, come spiegato dalla direttrice del carcere Francesca Gioeni. "Come tutti gli altri anche questo detenuto resterà in infermeria finché ciò sarà ritenuto necessario dall’équipe multidisciplinare a cui compete la valutazione", ha infatti dichiarato, come riportato da Il Gazzettino.

Il giovane passa pertanto le giornate in solitudine, fatta eccezione per il detenuto di sessant'anni affiancato a lui per tenerlo d'occhio. L'ultima volta che il 23enne ha visto i genitori è stato lo scorso 3 dicembre, più di un mese fa. Turetta avrebbe diritto a un incontro alla settimana, eppure nessuno si è più presentato. Chi, all'interno del carcere, prova a parlargli riceve difficilmente risposta. Il ragazzo appare completamente perso in un altro mondo, ecco perché le autorità non si sentono ancora sicure a fargli lasciare l'infermeria. Il rischio di gesti estremi è altissimo.

Le indagini fino a ora

Intanto prosegue l'inchiesta sull'omicidio di Giulia Cecchettin. In questi ultimi giorni grande importanza viene data all'auto di Turetta, la Fiat Grande Punto arrivata dalla Germania. Sono i Ris di Parma ad occuparsi delle verifiche sulla vettura. Gli specialisti stanno lavorando sul mezzo da quattro settimane, effettuando i rilievi. Sarebbero state rinvenute tracce di sangue sul sedile posteriore e nell'abitacolo della macchina, tracce che dovranno essere esaminate con grande attenzione al fine di ricostruire gli ultimi istanti di vita di Giulia. La giovane è stata uccisa in auto? Oppure era già morta quando l'ex fidanzato l'ha caricata sul veicolo?

Incaricati di trovare le risposte sono gli specialisti della bloodstain pattern

analysis, tecnica che studia la forma e la traiettoria degli schizzi di sangue per ricostruire l'azione che ha portato al sanguinamento. Serve solo il via libera del pubblico ministero per procedere.

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