Green pass falsi, così Pippo Franco rischia il processo

La procura di Roma ha chiuso l'inchiesta sui Green pass emessi dal medico Natale Cirino Aveni. In 28 rischiano il processo, tra loro anche l'attore Pippo Franco

Green pass falsi, così Pippo Franco rischia il processo

La procura di Roma ha chiuso l'inchiesta sui certificati vaccinali falsi che vede come figura di spicco Natale Cirino Aveni, medico di base che avrebbe prodotto Green pass non reali, ossia documenti che attestavano la certificazione contro il Covid-19 dei soggetti che a lui si erano rivolti, senza aver però eseguito le operazioni. Per questa ragione il professionista è accusato di falso in atto pubblico. In base a quanto ricostruito dai pubblici ministeri che si sono occupati del Caso, Aveni avrebbe inserito nei server del Sistema sanitario nazionale dati falsati, in modo da permettere il rilascio del certificato vaccinale ai suoi pazienti. Tra le persone che si sono rivolte a lui ci sarebbe anche l'attore Pippo Franco, che ora rischia il processo insieme agli altri 27 soggetti coinvolti.

Il caso è scoppiato circa un anno fa a seguito di un controllo eseguito dai Nas, che durante le verifiche hanno rilevato una discrepanza importante tra le dosi che Aveni avrebbe somministrato e quelle che, invece, erano realmente in suo possesso. Infatti, come ha rilevato il Nucleo antisofisticazioni dei carabinieri, al medico erano state consegnate 20 fiale di vaccino, che corrispondevano a 120 dosi somministrabili. Eppure, stando ai dati inviati al Ssn, Aveni avrebbe inoculato 156 dosi. Da qui sono partiti i controlli per appurare in che modo potesse essersi creata quella discrepanza e il medico è stato arresto nello scorso mese di marzo, ottenendo successivamente gli arresti domiciliari.

Il nome di Pippo Franco sarebbe incluso nell'elenco delle persone che hanno usufruito di questo metodo di Aveni e ora rischiano il rinvio a giudizio. Ma sono solo i soli, perché sono in tutto 28 le persone che rischiano il processo, incluso, ovviamente, il medico Natale Cirino Aveni.

L'attore, come sottolinea il Corriere della Sera, ha depositato gli atti la scorsa estate, tra il 29 luglio e il 19 agosto del 2021, ma a lui verrebbe contestato anche di aver formalmente effettuato la terza dose della vaccinazione, senza dichiarare che gli fosse stato confiscato il Green pass precedentemente rilasciato, portando in questo modo all'errore i medici dell'Asl che hanno effettuato l'operazione.

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