I punti chiave
Da tre mesi non si hanno più notizie di Mara Favro. La 51enne, madre di una bimba di 9 anni, è scomparsa in Val di Susa la notte tra il 7 e l'8 marzo. Il fratello, Fabrizio Favro, non crede all'ipotesi dell'allontanamento volontario e, nei giorni scorsi, ha sporto querela per omicidio e occultamento di cadavere. "Mara viveva per sua figlia. Non può essere scomparsa volontariamente", dicono amici e conoscenti della donna. E a ben vedere, c'è qualcosa che non torna in questa storia piena di mistero.
La scomparsa
Quando è scomparsa Mara e da dove? Sul punto, ci sono due versioni contrastanti. La prima è quella di Martina, la vicina di casa: sostiene di aver visto la 51enne, per l'ultima volta, attorno alle ore 21.30 del 7 marzo. Era in casa, indossava un lungo abito di colore verde e ballava sulle note della nuova canzone di Geolier. "Scusa, mi stavo svagando un po'. Qui è tutto in disordine", avrebbe detto Mara alla dirimpettaia. La seconda è quella del titolare della pizzeria di Chiomonte dove la donna lavorava come cameriera da circa una settimana. La sera del 7 marzo "Mara ha finito il turno verso le due e mezza di notte, poi ha chiesto un passaggio per andare a casa. Ma è tornata nel cuore della notte, in autostop, perché aveva dimenticato le chiavi", ha raccontato l'uomo. Ma una sola versione può essere vera: quale delle due?
I selfie e i biglietti
A rendere lo scenario ancor più macabro e inquietante sono alcuni biglietti che Mara avrebbe scritto di proprio pugno prima di svanire nel nulla. "Quando è sparita abbiamo trovato in cantina una cartellina con sette fogli scritti da lei. Le parole erano: camera mortuaria, autopsia, medico legale. Mara aveva qualche problema psichico, ma era ben curata", ha raccontato un'amica della 51enne al quotidiano La Stampa. E poi quei selfie al buio inviati alla figlia, apparentemente senza un motivo. Altri file audio sono stati mandati alla chat di classe della bambina. Il dubbio è lecito: è stata davvero lei inviarli?
I dubbi del fratello
Gli interrogativi sono tanti in questa storia. Nell’esposto scritto dal legale del fratello, Roberto Saraniti, emerge un dettaglio considerato rilevante dai familiari di Mara. Dai primi giorni alla metà di maggio, al posto della 51enne, nella pizzeria di Chiomonte avrebbe lavorato un'altra donna. Quest'ultima avrebbe avuto una discussione con il titolare per via dello stipendio e sarebbe andata via. Nella querela che ha sporto a fine maggio, poi ritirata, avrebbe detto: "Il titolare, durante quella lite per i soldi, mi ha picchiata. E mi ha detto: Vuoi fare la fine di Mara?".
Il gestore del locale respinge ogni eventuale addebito o illazione: "Basta con le accuse e con le voci di paese". Del resto è la sua parola contro quella dell'ex dipendente, più che lecito. Quanto alla misteriosa scomparsa, la Procura di Torino ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reato. Cosa è successo a Mara?
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.