Sono passati quattro giorni dalla scomparsa di Kata, la bimba peruviana di 5 anni sparita dall'ex hotel Astor del quartiere Novoli di Firenze sabato 10 giugno. La procura del capoluogo toscano, congiuntamente alla direzione Distrettuale antimafia, ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di reato per sequestro di persona a scopo di estorsione. Ieri pomeriggio, la mamma della piccola, Kathrine Alvarez, ha ingerito candeggina. Soccorsa con un'ambulanza, la donna è stata trasportata all'ospedale di Careggi ma ora sta bene. "Non denuncio, ma ridatemi la mia bambina", ha ribadito con forza ai microfoni della stampa.
La mamma di Keta sentita come "persona informata sui fatti"
Non si dà pace Kathrine da quando sabato pomeriggio, di rientro da lavoro, tra le ore 15.30 e le 15.40, non ha trovato più la sua bambina. Sin da subito ha ipotizzato che la figlioletta fosse stata rapita: "So chi l'ha presa. L'ho detto ai carabinieri", aveva dichiarato domenica alle telecamere del Tg1. Nomi che poi avrebbe snocciolato davanti al sostituto procuratore Giuseppe Ledda e la sostituta Christine Von Borries, che fa parte della Dda di Firenze, nel tardo pomeriggio di ieri. Proprio lunedì 12 giugno, la 28enne è stata sentita dagli inquirenti come "persona informata sui fatti" per oltre un'ora. "È un silenzio operoso quello degli inquirenti perché stanno valutando ogni ipotesi e valutano ogni segnalazione, altro da dire non c'è. La madre ha chiarito tutto quanto, ha riportato la sua versione dei fatti rispetto a ogni circostanza e gli inquirenti stanno valutando tutto ciò che in loro possesso", ha dichiarato a Open l'avvocato Daica Rometta dell'Associazione Penelope, che si occupa di minori e persone scomparse, che ha accompagnato la donna peruviana in procura. In serata, Kethrine è stata ricoverata d'urgenza per aver ingerito candeggina ma ora è fuori pericolo.
Il papà della bimba tenta il suicidio in carcere
Anche il papà di Kata, recluso nel carcere di Sollicciano per reati contro il patrimonio e furto, domenica sera ha tentato il suicidio. A quanto si è appreso, l'uomo avrebbe ingerito una notevole quantità di detersivo.
Trasportato al pronto soccorso dell'ospedale di Torregalli, è rimasto ricoverato fino a lunedì mattina. Durante il breve periodo di degenza ospedaliera ha provato anche strangolarsi con un cavo del telefono. Ora è rientrato in cella ma è sorvegliato dalla polizia penitenziaria.
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