"L'ho trovata in ginocchio". La mamma di Lalla descrive la scena del crimine

La mamma di Larimar Annaloro ha descritto il ritrovamento della figlia: il suo è un presunto suicidio anomalo e c’è molto da indagare

Screen Quarto Grado
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C’è potenzialmente molto da scandagliare nella morte di Larimar Annaloro, 15enne nata a Varese e da poco trasferita a Piazza Armerina in provincia di Enna a causa delle condizioni di salute di suo nonno. Larimar, o meglio Lalla come la chiamavano le nipotine, è stata trovata impiccata a un pino nella giornata del 5 novembre 2024. Si indaga per istigazione al suicidio, ma l’opinione pubblica si chiede qualcos’altro: è stato omicidio?

Quel giorno Lalla va a scuola, ma in auto mormora qualcosa alla madre, salvo interrompersi per l’arrivo del padre: “Mamma ho fatto una cosa brutta, dopo te lo dico”. Ci sarebbe stato un litigio con una compagna di scuola, Lalla viene accusata di aver amoreggiato con il fidanzato di questa, mentre lui continua a dire di essere stato ubriaco. Ci sarebbero state anche foto o un video intimo, per il quale Lalla potrebbe essere stata minacciata.

Alle 11, Lalla, che ha il telefono rotto, chiama la madre con quello di un compagno, chiedendole di essere presa in anticipo da scuola perché ha vomitato. La madre riferisce che, una volta in macchina, la giovane sembrava avesse pianto e che le ha detto di non aver vomitato, ma solo di voler uscire da scuola. Quello che si sa solo successivamente è che anche la presunta rivale quel giorno esce prima da scuola.

I genitori riaccompagnano Lalla a casa per far ritorno dopo 45 minuti, trovandola la camera a soqquadro e lei impiccata. “L’ho trovata impiccata, in ginocchio, con la corda due volte intorno al collo e poi sulle gambe… Come fa una bambina a fare così? Me l’hanno tenuta là, quattro ore, buttata là per terra. L’ho presa, le ho tirato via la corda”, ha raccontato la madre Johary Annaloro sulla scena del crimine a Quarto Grado.

Il collo di Lalla sarebbe stato allungato e concavo, le è stata praticata rianimazione mediante massaggio cardiaco da subito, ma all’arrivo dell’ambulanza i genitori hanno scoperto che la giovane era morta da un’ora.

Inizialmente gli inquirenti credono sia un suicidio, ma poi la procura di Caltanissetta riprende in consegna il corpo della ragazza per indagare per istigazione. Sono stati sequestrati i cellulari di 8 compagni di classe. L’autopsia indica che le vertebre cervicali fossero intatte e Lalla è stata ritrovata con le braccia libere. Un testimone racconta di aver visto “un segno sulla parte del labbro, rosso, come se qualcuno l’avesse soffocata, per me”.

C’è poi la questione del biglietto d’addio consegnato al compagno per il fidanzatino, ma la scrittura non sembra quella di Lalla e la firma è “Lari”, un diminutivo che non le piaceva: ha scritto lei quel

biglietto? Le domande sono tante e gli inquirenti cercheranno di dare risposte. “Le modalità sono decisamente anomale”, ha commentato il criminologo Massimo Picozzi ospite fisso in trasmissione.

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