"Ho pensato di morire". Il racconto choc della donna aggredita in casa

L'aggressore, un cittadino statunitense di 29 anni, l'ha seguita fin dentro casa ed ha tentato di stuprarla. Si è salvata grazie all'intervento di un vicino: "Ho pensato: o muoio o reagisco"

"Ho pensato di morire". Il racconto choc della donna aggredita in casa
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"Mi ha blinadata in casa, avrebbe potuto stuprarmi e fare tutto ciò che voleva. Ho pensato di morire". È ancora sotto choc Joanna, la donna di 44 anni aggredita da uno sconosciuto che l'ha seguita fin dentro casa, in una zona centralissima di Milano. L'uomo, un turista americano di 29 anni che inizialmente aveva mentito sulla sua identità fingendosi un gambiano, si trova in carcere con l'accusa di tentata violenza sessuale, rapina e lesioni. "Sono entrato in quel palazzo perché pensavo fosse la stazione dei treni", ha dichiarato l'indagato, Tochi C.O. (le iniziali del nome), davanti al gip Daniela Cardamone che ha convalidato l'arresto.

Il racconto choc della donna aggredita: "Mi dava i calci in testa"

L'aggressione risale a mercoledì pomeriggio, pressappoco alle ore 14. Joanna, di professione medico, è appena rientrata a casa, in un condominio di via Washington. "Dovevo rientrare solo per pochi secondi e quindi non ho chiuso la porta. - racconta in una intervista rilasciata ai microfoni del programma di Rai2 "La Vita in Diretta" - Quando mi sono voltata, ho visto questo uomo nero che grugniva, nel senso che non parlava ma faceva solo dei versi". Sorpresa dallo sconosciuto, piombato nell'appartamento senza che lei si accorgesse di nulla, tenta di scappare ma "lui mi ha spinta e mi ha picchiata", ricorda. La 44enne, distesa sul pavimento, tenta come può di difendersi: "Mi dava i calci in testa - dice - io ho provato a pararmi dai calci mettendomi le mani davanti al viso. Lui non parlava, mi picchiava e basta".

"Voleva solo farmi del male"

Finita nelle grinfie del malintenzionato, Joanna non sa come difendersi. "Ad un certo punto - prosegue il racconto della vittima - mi è salito addosso e ha tentato di strapparmi i vestiti". Seppur sopraffatta dalla paura, poi trova il coraggio di reagire: "Ho pensato: 'o muoio o reagisco'. Mi dicevo: 'non mi avrà mai, non mi toccherà, non gli permetterò di violentarmi'. - spiega - Così, gli ho dato un calcio nelle parti intime e lui è caduto all'indietro". La 44enne riesce a raggiungere la porta d'ingresso che, però, l'aggressore ha avuto premura di chiudere a chiave. "Mi servivano giusto quei pochi secondi per poter aprire e uscire sul pianerottolo, avevo il cuore in gola. - continua - Quando sono uscita fuori, ho pensato che ce l'avevo fatta".

"Non siamo più sicuri nella nostra casa"

Il vicino di casa della vittima, un uomo di 94 anni, è riuscito a tenere sotto tiro l'aggressore con una scacciacani fino all'arrivo dei carabinieri. La fine di un incubo per Joanna che, nonostante sia scampata allo stupro, porta ancora sul i segni della brutale aggressione.

"Quando vedo questi irrorati di sangue, gonfi e viola, non mi sembra vero di essere ancora viva. Mi sento fortunata ad essere viva. - conclude -Poteva esserci una ragazzina o una signora anziana al mio posto. Non siamo più tranquilli, abbiamo bisogno di protezione".

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