Un boato, avvertito distintamente, che ha frantumato finestre e vetrate. La paura, nello scorgere la colonna di fumo nero e il forte odore di fumo acre senza capire cosa fosse successo. E la successiva consapevolezza di essere salvi per miracolo, perché se il fuoco avesse aggredito l'intero sito oggi non sarebbero vivi per raccontarlo. Sono le testimonianze dei residenti e dei commercianti che si trovavano a non molte decine di metri dal luogo in cui si è consumata la tragedia di Calenzano. E i segni di quanto avvenuto sono ben visibili nonostante la distanza: Calenzano è una cittadina industriale in un'area dall'alta densità di popolazione stretta fra Prato (del cui distretto tessile fa parte) e Firenze (nella cui area metropolitana rientra) consacrata al lavoro. L'accaduto, com'era facile immaginare, ha sconvolto un'intera comunità e sono tante le saracinesche abbassate in queste. Anche solo per precauzione: è difficile valutare fino a che punto l'onda d'urto (con il boato che è stato avvertito anche a Montelupo, Quarrata e Montemurlo, realtà comunali che si trovano ad oltre 10 km di distanza, ndr) abbia minato la stabilità di case e capannoni.
"Quando sono arrivato e ho visto i vetri delle finestre dell'officina per terra, pensavo fossero entrati i ladri - confida Ervin Villa, che lavora in una carrozzeria a qualche centinaio di metri - al netto dei danni, non posso nemmeno entrare perché l'onda d'urto ha scardinato il portone e c'è il serio rischio che crolli. Come stiamo? Siamo profondamente scossi: questa zona di Calenzano è piena di aziende e di abitazioni. Abbiamo rischiato tanto". L'esplosione si è verificata intorno alle 10:30, quando tanti erano già al lavoro. "Eravamo dentro il capannone insieme ai dipendenti, quando abbiamo sentito il "botto". Noi siamo stati fortunati, perché l'argine che si trova davanti all'edificio ha attutito in parte l'onda d'urto: non sappiamo davvero cosa sarebbe successo, altrimenti. E se saremmo ancora vivi - hanno spiegato Gaetano Virga e Francesca Borsacchi, titolari di una legatoria della zona - ma abbiamo comunque registrato danni per migliaia e migliaia di euro, fra vetri infranti e il portone da sostituire. Non riuscivamo a respirare a causa del fumo, siamo usciti di corsa dalla fabbrica".
Un corriere che stava scaricando alcuni prodotti nel piazzale del negozio di cancelleria Ticci di via San Quirico, fanno sapere dall'azienda, è caduto sempre a causa dell'onda, riportando alcune contusioni. "Abbiamo deciso di tenere aperto il bar per dare un servizio e mandare un segnale di ripartenza, ma è chiaro che siamo profondamente addolorati e spaventati - ha commentato Marco Pasquini, titolare del Tuttobene di via San Quirico, mentre mostra le vetrate scheggiate e frantumate dal botto - abbiamo circa 30mila euro di danni. Ma davanti ad una tragedia del genere, è evidente che tutto passa in secondo piano.
Ed è difficile andare avanti e guardare oltre".Il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani ha incontrato il prefetto e anche i sindaci dei Comuni adiacenti, oltre a manifestare cordoglio per l'accaduto, hanno invitato la popolazione alla prudenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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