Spara ai famigliari e poi si suicida: morta la moglie e la figlia, gravi altri due bimbi

La strage familiare si è compiuta in due diversi appartamenti. Un uomo ha ucciso la moglie e la figlia, poi si è tolto la vita. Tra i feriti anche la madre dell'uomo e un vicino di casa

In foto le vittime della strage familiare, Giusy Masetti e Martina Gleboni
In foto le vittime della strage familiare, Giusy Masetti e Martina Gleboni
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Notizia in aggiornamento

È di tre morti e tre feriti il bilancio della strage familiare avvenuta attorno alle 7 di questa mattina a Nuoro in due diverse abitazioni. Il 52enne Roberto Gleboni, operaio di Forestas (l'Agenzia forestale sarda), ha sparato alla moglie e alla figlia, uccidendole entrambe, e ferito gli altri due figli di 9 e 14 anni. Il più piccolo versa in condizioni disperate. L'uomo ha sparato anche alla madre, ferendola gravemente alla testa. Dopodiché si è tolto la vita. Nella sparatoria è rimasto ferito anche un vicino di casa. L'arma del delitto, una pistola calibro 7.65 regolarmente detenuta, è stata ritrovata.

La dinamica

La dinamica dell'accaduto è in fase di accertamento da parte di carabinieri e polizia. Stando a quanto ricostruito finora, la tragedia si è consumata in via Ichnusa, nel quartiere di Monte Gurtei. Ad essere colpita per prima è stata la moglie di Gleboni, Giuseppina Masetti (detta Giusi), 43 anni. Poi il 52enne ha rivolto la pistola contro la primogenita, Martina, di 24 anni, uccidendo anche lei. Uno dei due figli, il piccino di 9 anni, Francesco, ha riportato ferite gravissime. Il vicino di casa, Paolo Sanna, 59 anni, intervenuto nell'appartamento teatro della tragedia, ha ricevuto diversi colpi. Dopodiché l'autore della strage si è diretto verso l'abitazione della madre, Maria Esterina Riccardi, 84 anni, e le ha sparato. Infine ha puntato l'arma contro se stesso.

Gravissimo il bambino più piccolo

Sul posto sono intervenute diverse ambulanze. Per la 26enne, neolaureata in giurisprudenza, e la madre non c'è stato nulla da fare. Il bimbo di 9 anni è stato trasportato in codice rosso all'ospedale di Sassari: lotta tra la vita e la morte. In serata è stata dichiarata la morte cerebrale. L'altro, invece, è stato colpito di striscio da un proiettile e le sue condizioni sono stabili. Il vicino di casa versa in condizioni disperate, mentre la madre del 52enne è Rianimazione.

Moglie e marito si stavano separando

Non si conoscono ancora le ragioni che hanno indotto l'uomo ad armarsi contro i propri familiari. A quanto risulta, moglie e marito avevano avviato le pratiche per la separazione, anche se di fatto avevano già smesso di convivere. La donna viveva assieme ai figli, mentre il 52enne si era trasferito a casa della madre. Al momento non sono emersi precedenti o eventuali segnalazioni alle forze dell'Ordine. L'uomo era incensurato.

L'autore della strage

Roberto Gleboni era membro del direttivo territoriale e regionale della Fai Cisl e un appassionato di armi. "Era un operaio forestale, guidava i mezzi", ha raccontato uno dei vicini di casa all'Ansa. "Questa mattina io non ho sentito niente, stava tuonando", ha aggiunto. I colleghi lo descrivono come una persona "sempre allegra e sorridente". "Era una persona assolutamente tranquilla, impossibile capire cosa sia successo", ha detto ad Adnkronos Bruno Olivieri, coordinatore regionale Fp-Cisl Forestas per la Sardegna. "Siamo profondamente dispiaciuti, - ha aggiunto -io in prima persona, ma anche come coordinamento Forestas della Funzione pubblica e tutta la Cisl confederale. Samo vicini ai parenti per quello che è successo".

I vicini di casa: "Era aggressivo"

Diversa, invece, è la descrizione di Gleboni fornita dai vicini di casa. "Era uomo aggressivo, che urlava spesso, insomma non era certo una situazione facile per i familiari e neanche per noi vicini", hanno riferito a La Presse. E ancora: "Sembrava prepotente e un po' esaltato di sicuro, era appassionato di armi". Ma c'è anche chi dice che dall'esterno la coppia "sembrava affiatata".

La dedica sulla tesi della figlia Martina

Martina si era laureata in Giurisprudenza nel 2022 e attualmente lavorava come praticante in tribunale. Come si evince da una foto pubblicata sui social, la ragazza aveva dedicato la tesi ai genitori: "A mia madre, che ci ha creduto prima ci credessi io. A mio padre, l'amore più grande della mia vita", si legge sull'intestazione dell'elaborato. Anche Giusi Masetti aveva un profilo Facebook: aveva scelto come immagine del profilo uno scatto che la ritraeva in auto assieme alla figlia.

Le indagini

La strage familiare di stamane a Nuoro è stata al centro di una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza convocato dal prefetto Alessandra Nigro. Coi vertici provinciali delle forze dell'ordine è stato fatto il punto sull'accaduto su cui sono in corso indagini congiunte dei carabinieri del comando provinciale e della questura di Nuoro.

Le autopsie

Sabato mattina, nel cimitero comunale di Nuoro, saranno effettuate l'autopsie sui corpi di Giuseppina Masetti e la figlia Martina. I corpi senza vita delle due donne sono stati portati via dall’abitazione nel primo pomeriggio, dopo che gli inquirenti hanno compiuto i rilievi. Il medico legale Roberto Demontis ha già eseguito un esame esterno sui cadaveri, compreso quello di Gleboni.

Proclamato il lutto cittadino

A seguito della drammatica notizia, il Comune di Nuoro ha annullato l’evento internazionale "Sharper-notte dei

ricercatori" previsto tra il 26 e il 27 settembre. Il commissario Giovanni Pirisi ha anche annunciato la proclamazione del lutto cittadino per il giorno in cui saranno celebrati i funerali delle vittime.

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