"Le offro un caffè". Così l'avvelenatore seriale narcotizzava le vittime per rapinarle

L'inchiesta a Napoli. L'indagato, un 49enne con precedenti per droga e evasione, stordiva le vittime con le bevande contaminate da psicofarmaci. Otto persone sono finite in ospedale, una in stato di totale incoscienza

"Le offro un caffè". Così l'avvelenatore seriale narcotizzava le vittime per rapinarle
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Avrebbe narcotizzato le vittime con bevande contaminate da psicofarmaci per poi derubarle. È l'accusa nei confronti del presunto "avvelenatore seriale" che, nei giorni scorsi, è stato arrestato a Napoli. All'indagato, Francesco Marrazzo, 49 anni, vengono contestati quattro episodi tra giugno e luglio. Otto persone sono finite in ospedale, tra cui una turista 78enne e la commessa di un supermercato del centro storico, quest'ultima arrivata al pronto soccorso "in totale stato di incoscienza". Davanti al giudice Marcello De Chiara, che ha convalidato il fermo, l'uomo avrebbe ammesso: "Erano tre o quattro gocce di un calmante che può essere dato anche ai bambini".

La turista avvelenata con un caffè

Le indagini, coordinate dai pubblici ministeri Maurizio De Franchis ed Enrica Parascandolo assieme al procuratore Pierpaolo Filippelli, sono partite in seguito alla denuncia della turista. Come anticipa Repubblica, i fatti risalgono al 21 giugno scorso. Quel giorno l'anziana approda da Ischia al Molo Beverello di Napoli, crocevia di aliscafi e traghetti per le isole del golfo partenopeo. Fingendosi un tassista abusivo, Marrazzo induce la donna a bere un caffè "dall'insolito sapore dolciastro" - racconterà poi la vittima agli investigatori - in cui ha sciolto un tranquillante. Poco dopo la malcapitata sviene. Qualche minuto più tardi, si risveglia in strada senza borsello né il portafogli contenente circa 2.200 euro. Non finisce qui.

Il latte di mandorla contaminato alle commesse

Il 6 luglio, un uomo con il volto coperto da una mascherina chirugica, entra in un supermercato di piazza Poderico, con quattro bicchieri di latte di mandorla, adagiati a modo su un vassoio, che offre alle commesse. Le ragazze bevono di gusto, ma poi si sentono male. Due svengono, le altre avvertono un forte mal di testa. Una di loro rimane a lungo "in stato confusionale", ragion per cui viene richiesto l'intervento di un'ambulanza. La giovane arriva nel vicino ospedale con un codice rosso.

La tabaccaia e il titolare del negozio

La scena si ripete il 10 luglio in un negozio di pesce surgelato di via Foria. La commessa di un bar consegna al gestore dell'attività e alla figlia due bicchieri di latte di mandorla: "Ve li manda un cliente", precisa. Appena il tempo di un paio di sorsi ed entrambi si sentono male: l'uomo si accascia sul bancone, la ragazza riesce a chiamare il 118 prima di svenire. Stesso copione, appena un'ora dopo, in una tabaccheria della stessa zona. Alla tabaccaia viene recapitato un bicchiere di latte e menta: "Glielo offre un signore", dice il barista. La donna beve e perde i sensi ma, per fortuna, viene soccorsa tempestivamente da una coppia di conoscenti entrati proprio in quel momento nel negozio.

Aperta un'inchiesta

La Procura di Napoli ha aperto un fascicolo per fare luce sui quattro episodi. Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia Stella, hanno già dato riscontri importanti. Il presunto avvelenatore seriale, Francesco Marrazzo, è stato identificato grazie ai filmati estrapolati dalle telecamere di sorveglianza che presidiano i locali in cui avrebbe fatto tappa.

Il 49enne, con precedenti per droga ed evasione, avrebbe usato una sostanza simile alle benzodiazepine per stordire le vittime. L'obiettivo, sembrano essere certi gli inquirenti, sarebbe stato quello di sottrarre loro effetti personali e contanti. Anche se, per fortuna, gli è riuscito solo in un caso.

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