Dopo alcuni giorni di indagine, finalmente gli inquirenti sono riusciti a risalire anche all'identità delle due vittime cinesi, vale a dire quelle che, in ordine cronologico, sono state uccise per prime dal killer di Prati.
La collaborazione stretta tra gli uomini della polizia Scientifica e i colleghi dell'ufficio Immigrazione ha consentito di stabilire che ad essere uccise nell'appartamento di via Riboty a Roma sono state la 45enne Yang Yun Xiu, nata in Cina il primo gennaio del 1977, e la 55enne Li Yanrong, nata in Cina il 14 maggio del 1967. Identificare le due non è stata un'operazione semplice, dato che alle forze dell'ordine ci sono voluti ben sei giorni per risalire alla loro identità.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti tuttora al lavoro sul caso che ha sconvolto la Capitale, Giandavide De Pau, il killer dietro le sbarre del Regina Coeli da sabato scorso, avrebbe ucciso le vittime dopo aver avuto un rapporto sessuale con entrambe. L'orario della morte è compreso fra le 10.30 e le 13 del mattino. Sempre secondo le ricostruzioni, la 55enne Li Yanrong è morta all'interno dell'appartamento di via Riboty, mentre la 45enne Yang Yun Xiu è stata accoltellata e uccisa sul pianerottolo. Quest'ultima, secondo i racconti di chi la conosceva, voleva tornare presto in Cina per rivedere il figlio Liman.
Le vittime di Giandavide De Pau, però, sono tre. A perdere la vita è stata anche la 65enne Marta Castano Torres, la colombiana trovata senza vita nell'appartamento al civico 38 di via Durazzo. Gli inquirenti hanno identificato la 65enne lo scorso giovedì.
Il caso, tuttavia, potrebbe non chiudersi qui. Arriva infatti oggi la notizia di un altro delitto, più datato nel tempo, sul quale starebbero tornando gli inquirenti. Si tratta di un caso di omicidio, che ha avuto come vittima una prostituta, avvenuto diversi anni fa, ma che ha inquietanti analogie con le morti avvenute nel quartiere romano di Prati. I pm intendono vederci chiaro, e comprendere se per caso De Pau non possa essere collegato anche a quell'omicidio.
Al momento il killer non sta rispondendo alle domande che gli vengono poste durante i colloqui. "Non ha risposto e dopo le sette ore di interrogatorio in questura non ha voluto aggiungere altro", ha spiegato alle agenzie di stampa l'avvocato Alessandro De Federicis. "Non era nelle condizioni di dire nulla, perché non ricorda nulla.
Era molto confuso. L'accusa resta quella dell'omicidio plurimo aggravato, senza premeditazione perché è difficilmente contestabile", ha aggiunto. Ancora nessuna notizia sull'arma utilizzata per gli omicidi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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