Omicidio a Corviale, fermato l'uomo sospettato di aver ucciso Cristiano Molè

L'omicidio si consumò a gennaio scorso alla periferia di Roma. L'arrestato è accusato anche del tentato omicidio di Massimo Pacchiarotti, detto "Er porpetta". A luglio erano finiti in carcere altri due complici

In foto Cristiano Molè
In foto Cristiano Molè
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C'è una svolta nelle idagini sull'omicidio di Cristiano Molè, il 33enne ucciso a Corviale, quartiere alla periferia sud-ovest di Roma, il 15 gennaio scorso. Un uomo è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile e dai carabinieri del Nucleo Investigativo in esecuzione del decreto di fermo indiziato di delitto emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia della Capitale nell'ambito della specifica attività di indagine sulla vicenda. L'arrestato è accusato anche di tentato omicidio per aver gambizzato Massimiliano Pacchiarotti, conosciuto come "Er porpetta", il 15 maggio scorso sempre a Corviale. A luglio erano finiti in carcere, per gli stessi episodi, altri due complici, Marco Casamatta e Manuel Severa.

L'arresto al ristorante

L'indagato si era reso irreperibile dallo scorso luglio, ovvero quando era stato firmato il provvedimento di fermo a carico del presunto mandante dell'omicidio e dell'altro presunto esecutore materiale del delitto. I poliziotti lo hanno rintracciato giovedì scorso, anche se la notizia è stata diffusa questa mattina, mentre si trovava in un ristorante sul litorale di Cerveteri in compagnia di una donna. È stata individuata anche l'abitazione dove si era nascosto, all'interno della quale sono state trovate due pistole, un revolver calibro 357 magnum e una semiautomatica calibro 7,65, oltre a numerose munizioni di vario calibro e 11mila euro in contanti. L'arrestato risulta anche destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Roma per l'esecuzione di una pena per resistenza a Pubblico ufficiale e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. La donna che era con lui è stata denunciata per favoreggiamento personale e arrestata per detenzione ai fini di spaccio, poiché trovata in possesso di oltre 100 grammi di cocaina.

L'arresto dei complici

Gli altri due arresti risalgono al 2 luglio scorso. Marco Casamatta venne catturato durante un bliz effettuato dai reparti speciali di polizia e carabinieri in un residence al Trullo, un quartiere alla periferia della Capitale. Mentre Manuel Severa, detto "Il matto", venne rintracciato nella zona di Monteverde. Nei giorni precedenti alla cattura, gli investigatori avevano effettuato alcune perquisizioni all’interno di vari locali riconducibili agli indagati, scoprendo un vero e proprio arsenale. Durante l'operazione erano state sequestrate due pistole Beretta, una pistola Tanfoglio Force, un fucile a canne mozze, una mitraglietta Uzi (tutte armi con matricola abrasa), e centinaia di cartucce.

L'omicidio di Cristiano Molè

La sparatoria si consumò attorno alle 19.30 del 15 gennaio 2024 all'angolo tra largo Edoardo Tabacchi e via Ettore Ferrari, in zona Corviale, sotto casa della vittima. I proiettili, almeno quindici, furono esplosi da un'auto in corsa all'indirizzo di Cristiano Molè e un amico.

Quest'ultimo rimase ferito a una gamba, mentre Molè venne colpito al torace e morì poco l'arrivo dei soccorsi. Sin da subito, la pista privilegiata dagli investigatori fu quella del regolamento di conti tra rivali nelle logiche legate alla criminalità locale.

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