"Uccisa da Oscar Pistorius". Nuove scoperte per un caso senza una verità

Dal 4 novembre in onda su Sky Crime la docuserie “Uccisa da Oscar Pistorius”: nuovi risvolti, ipotesi inesplorate e un inedito faccia a faccia

"Uccisa da Oscar Pistorius". Nuove scoperte per un caso senza una verità
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San Valentino 2013. Oscar Pistorius, campione paralimpico noto anche come “Blade Runner”, uccide la fidanzata Reeva Rebecca Steenkamp. Quattro colpi di pistola attraverso la porta del bagno della camera da letto della loro casa a Pretoria. L’omicidio sconvolge il mondo intero e fin da subito si apre il dibattito sulla colpevolezza dell’atleta sudafricano, all’apice del suo successo, che si giustifica sostenendo di voler colpire un presunto ladro entrato nell’appartamento.

L'indagine, il processo e la condanna di Pistorius avrebbero dovuto rivelare la verità, ma non è successo, anzi. Nell'ottobre del 2014 Pistorius è stato condannato a 5 anni di carcere per omicidio colposo e a 3 anni per il possesso illegale di armi da fuoco. Dopo un anno in prigione, dal 20 ottobre 2015 è stato trasferito ai domiciliari. Dopo ricorsi e controricorsi, il 6 luglio 2016 la Corte Suprema ha alzato la pena a 6 anni, sentenza poi annullata dalla Corte Suprema d'Appello. I genitori della vittima, Barry e June, hanno lottato per ottenere giustizia e Pistorius, dopo due gradi di giudizio, nel novembre del 2017 è stato condannato a 13 anni e 5 mesi per omicidio volontario. L’atleta è stato dichiarato colpevole di aver ucciso “qualcuno” dietro la porta del bagno del suo appartamento. Per lui si sono aperte le porte del carcere, forse portando con sé qualche segreto su quanto realmente accaduto quel 14 febbraio del 2001.

Uccisa da Oscar Pistorius (My name is Reeva) 2

Ma il dibattito non s’è fermato. Anzi. L’ex velocista a partire dal gennaio 2024 ha ottenuto la libertà condizionale e sarà monitorato fino alla scadenza della sua pena, nel 2029. E non è tutto. Recentemente sono venute alla luce nuove esplosive scoperte forensi che suggerirebbero che non solo Pistorius sapeva della presenza di Reeva dietro la porta, ma che le avrebbe sparato intenzionalmente. Questo e molto altro al centro della docuserie “Uccisa da Oscar Pistorius”, in programma dal 4 novembre ogni lunedì alle 21.00 su Sky Crime e in streaming su NOW.

Gli investigatori forensi, i fratelli Mollett, hanno condiviso le loro scoperte nel libro “Oscar vs the Truth”. Alla fine del 2021 Thomas Mollett si è tolto la vita, ma le loro scoperte hanno evidenziato che l’indagine forense sarebbe stata eseguita male e dunque i procedimenti giudiziari sarebbero stati “profondamente imperfetti”. Dito puntato contro il lavoro “sciatto” della polizia ma anche contro l’azione penale, che avrebbe consentito a Pistorius di strappare una sentenza favorevole.

Fino a oggi le contestazioni dei fratelli Mollett non sono state confutate. Anzi. Recentemente il Department of Correctional Services ha annunciato di aver commesso un errore non considerando il tempo trascorso da Pistorius dietro le sbarre: l’ex velocista avrebbe dovuto lasciare il carcere nel 2022. La docuserie offre un'analisi dettagliata degli eventi accaduti durante quella fatidica notte, presentando evidenze e ipotesi inedite e si estende fino a mostrare i preparativi dei genitori di Reeva per il loro primo faccia a faccia con Pistorius, nel contesto di un programma di riconciliazione ampiamente adottato nel sistema penale sudafricano.

Uccisa da Oscar Pistorius (My name is Reeva) 4

Intrappolati in una casa che sembra un museo in ricordo della figlia, i genitori di Reeva continuano a non credere alla versione ufficiale sulla morte della giovane.

E se Pistorius ha davvero mentito, molte domande resterebbero senza risposta: ”Blade Runner” è l’unico custode della verità. Si arriverà mai a una fine? Per il momento non è dato saperlo. Sicuramente gli ultimi sviluppi potrebbe riaprire la discussione. Seguiranno aggiornamenti.

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