Palpeggiò nel sonno una ragazza di 13 anni: l'orrore dello straniero

Un quarantenne straniero è stato rinviato a giudizio con l'accusa di violenza sessuale, a Bologna. Avrebbe palpeggiato più volte la figlia dell'ex-compagna italiana, all'epoca appena tredicenne, mentre dormiva nella propria camera da letto

Palpeggiò nel sonno una ragazza di 13 anni: l'orrore dello straniero
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Avrebbe palpeggiato a più riprese una ragazzina italiana di 13 anni, toccandole le parti intime mentre quest'ultima dormiva nel proprio letto. Un comportamento che avrebbe attuato in almeno due casi, raggiungendo la camera della giovanissima. Ma quest'ultima non esclude che possa essere successo altre volte, senza che se ne sia accorta. E alla luce delle accuse, il protagonista di questa storia è stato rinviato a giudizio proprio nelle scorse ore: dovrà rispondere dell'accusa di violenza sessuale. Si tratta di un uomo di 40 anni originario dell'Africa del Nord, il quale il prossimo febbraio dovrà comparire in aula per difendersi da quanto gli viene contestato. Stando a quanto riportato dal quotidiano Il Resto del Carlino, il processo di primo grado si aprirà nel 2024, ma i fatti contestati che si sarebbero svolti a Bologna risalgono a circa sette anni fa. Quando la presunta vittima di abusi (che oggi è ormai maggiorenne) era poco più di una bambina.

Tutto è emerso all'improvviso: una sera, l'allora tredicenne scoppiò in lacrime fra le braccia del padre. E al genitore che cercava di consolarla disse di esser stata abusata da quello che all'epoca era il nuovo compagno della madre. Stando al racconto della ragazza, il cittadino straniero con cui la mamma aveva una relazione avrebbe di fatto manifestato un certo interesse anche nei suoi confronti. E in almeno due occasioni le avrebbe toccato le parti intime, mentre lei si trovava a letto e stava dormendo. Nella prima, l'uomo sarebbe entrato nella stanza dell'allora minore e, credendola addormentata, avrebbe iniziato a palpeggiarla. La giovanissima avrebbe poi raccontato al babbo di non essere riuscita, in quel frangente, a reagire a quelle attenzioni non richieste: era impaurita e anche un po’ stordita dallo stato di dormiveglia.

Ma si sarebbe invece destata del tutto la seconda volta, quando lo straniero le avrebbe nuovamente messo le mani sulle parti intime, sopra il pigiama. In quel caso, la ragazzina avrebbe anche trovato la forza di alzarsi e di intimare al "patrigno" di andarsene e di lasciarla in pace. Non avrebbe tuttavia raccontato a nessuno di quel che avrebbe subito, perlomeno in un primo momento. Fin quando a distanza di qualche settimana dai fatti, piangendo, avrebbe informato il padre di quel che era avvenuto. E a quel punto, lo straniero è stato denunciato.

In tutto questo tempo, gli inquirenti hanno sentito anche la madre della giovane, come persona informata sui fatti, la quale aveva già interrotto la relazione con l'imputato nel periodo successivo alla denuncia. La ragazza ha per il momento scelto di non costituirsi parte civile, al pari dei genitori. In attesa di ulteriori sviluppi.

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