Paura all'ospedale oncologico: paziente accoltella una dottoressa

La dottoressa è stata accoltellata dal paziente mentre lo stava accompagnando fuori dallo studio al termine della visita. La condanna unanime dell'Ordine dei medici e della Regione Veneto: c'è scarsità di sicurezza all'interno degli ospedali

Paura all'ospedale oncologico: paziente accoltella una dottoressa

Nuovo gravissimo caso di aggressione all'interno degli ospedali: la notizia arriva oggi dall’Istituto Oncologico Veneto (Iov) di Padova, dove una dottoressa è stata accoltellata da un uomo di 85 anni.

L'aggressione all'oncologico

L'episodio è avvenuto questa mattina intorno alle ore 10. La vittima, una dottoressa, stava accompagnando l'85enne, un paziente non ricoverato nel centro ma presente in ospedale per sottoporsi a terapia antalgica, quando l'anziano è scattato contro di lei, aggredendola con un coltello.

Sulla vicenda non è stato riferito molto altro, anche perché la professionista non ha riportato gravi ferite. La dottoressa è stata colpita alla mano nel tentativo di ripararsi da un fendente al collo. Bloccato il paziente, è stata poi soccorsa dai colleghi e accompagnata in pronto soccorso, dove è stata medicata.

Quanto all'85enne, questi è stato preso in consegna dagli agenti di Polizia, intervenuti sul posto. I poliziotti hanno arrestato l'anziano per lesioni aggravate e il giudice ha convalidato il fermo, disponendo nei confronti dell'uomo gli arresti domiciliari.

Zaia lancia l'allarme

Grande preoccupazione espressa dal governatore della Regione Veneto Luca Zaia, che ha comunicato la notizia. "Voglio esprimere la più ferma condanna per un gesto di enorme viltà e la mia personale vicinanza alla professionista ferita. Seguo personalmente l’evolversi della vicenda, in contatto costante con la direzione dello IOV e dell’Azienda Ospedale-Università Padova", ha scritto su Facebook il presidente della Regione. "Si tratta di fatti che non possono essere tollerati o liquidati, serve che il legislatore tratti questi casi con la massima severità e con norme ad hoc", ha aggiunto.

La rabbia dell'ordine dei medici

Nell'esprimere vicinanza alla collega ferita, il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli ha portato ancora una volta l'attenzione sulla questione sicurezza all'interno degli ospedali.

"Quello che chiediamo è che sia rafforzata la sicurezza delle strutture sanitarie", ha dichiarato all'AdnKronos il presidente di Fnomceo, "è che i medici non siano mai lasciati soli: la presenza di personale può essere un deterrente contro le aggressioni".

Il vicepresidente della Fnomceo Giovanni Leoni ha aggiunto di ritenere sconcertante il fatto che a un paziente armato sia consentito entrare in un luogo di cura, specialmente uno frequentato da pazienti oncologici. "Auguriamo alla collega una pronta guarigione e auspichiamo una approfondita analisi dell'evento e una revisione dei protocolli di sicurezza per i lavoratori", ha affermato.

"Ci troviamo dinanzi ad un gesto esecrabile che purtroppo evidenzia, in tutta la sua gravità, la difficilissima posizione nella quale ogni giorno i medici sono costretti a lavorare.

Sta venendo meno quel rapporto di fiducia che era il caposaldo del rapporto medico-paziente sino a poco tempo fa", ha dichiarato Domenico Maria Crisarà, presidente dell'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Padova, come riportato da Il Resto del Carlino.

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