Le pose da divo di Hollywood, le foto e il sedativo. Chi è il netturbino che ha stuprato tre donne

Ubaldo Manuali, 53 anni, è finito in carcere con l'accusa di aver stuprato tre donne dopo averle sedate con un ansiolitico. Sui social evidenziava una vaga somiglianza con l'attore Keanu Reeves. Le vittime: "Annientate, non ricordavamo nulla"

Le pose da divo di Hollywood, le foto e il sedativo. Chi è il netturbino che ha stuprato tre donne
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Nessuna delle tre donne stuprate da Ubaldo Manuali, il netturbino di 53 anni arrestato alla Casilina ieri mattina con l'accusa di violenza sessuale e diffusione illecita di materiale pornografico, ricorda quanto accaduto. Una di loro, la prima ad aver denunciato, ha capito di essere stata abusata solo dopo l'accesso al pronto soccorso dell'ospedale San Paolo di Roma. "Non so, mi sento come intontita. Ho un forte mal di testa da ieri e non riesco a coordinarmi", aveva spiegato ai medici. L'esito dei accertamenti sanitari ha poi svelato l'arcano: era stata sedata con le benzodiazepine. Come lei anche le altre due vittime erano state stordite con il Lormetazepam, un farmaco simile allo Xanax, e costrette a rapporti intimi con il 53enne. Non solo. L'indagato, che ora si trova ristretto nel carcere di Regina Coeli, ha immortalato le giovani durante le performance sessuali, non consensuali, condividendo successivamente alcuni video e foto in chat di gruppo.

Chi è l'uomo accusato degli stupri

Cinquantatre anni, operatore ecologico, faccia "pulita", apparentemente innocuo. Sui social Ubaldo Manuali si fregiava di una vaga (forse più presunta che reale) somiglianza con Keanu Reeves, l'affascinante attore canadese protagonista indimenticato del film The Matrix. Ne andava fiero. Al punto da infarcire i suoi profili Facebook - almeno due - di reel (video veloci ndr) e foto con pose da divo hollywoodiano: capelli scompigliati e giacche al vento. In un video si improvvisa addirittura attore, indossando (pare) un costume di scena: "Ciak, si gira...", recita la didascalia.

I racconti delle vittime

Dietro quella espressione fintamente inoffensiva si celava, come è emerso dalle indagini, un pericoloso affabulatore, capace di circuire e raggirare chicchesia. Uno stupro si è consumato a casa del 53enne, gli altri due in quelli delle vittime, tutte di almeno dieci anni più giovani di lui. Il modus operandi era sempre lo stesso: adescava le donne sui social, poi le invitava a cena e infine ne abusava. "Ci siamo conosciuti su Facebook e dopo un po' abbiamo deciso di uscire", ha raccontato una delle ragazze agli investigatori. "Abbiamo dormito assieme e, quando mi sono svegliata, lui era ancora lì, senza che fosse cambiato il suo atteggiamento", ha aggiunto un'altra. E quando chiedevano spiegazioni sulla serata, lui le rassicurava che i rapporti intimiti erano stati consensuali: "Ma come, non ti ricordi?".

Le foto delle vittime diffuse nelle chat

Il Corriere della Sera precisa che ci sono "prove schiaccianti" a carico di Manuali. Due in particolare: una boccetta di Lormetazepam, trovata nel corso di una perquisizione domiciliare, e le foto delle vittime, trattate alla stregua di manichini, salvate nella memoria dello smartphone in uso al 53enne. Immagini e video che poi condivideva in chat con amici (nessuno di questi è indagato). "Guarda che sc.....!", scriveva a corredo degli orrori esibiti con rabbrividente nochalance. Per non parlare dei commenti sprezzanti e volgari nei confronti delle giovani. Dopo la denuncia, per loro è scattato subito il Codice Rosso.

L'insospettabile netturbino si trova invece in carcere da lunedì mattina. Per il gip del tribunale di Tivoli, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare, c'è il rischio che inquini le prove e di reiterazione del reato.

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