"Lo ha guardato agonizzare". Chi è il camionista che ha travolto Rebellin

Davide Rebellin è stato travolto e ucciso da un camionista tedesco che sarebbe scappato dopo l’incidente. Nel 2014 gli era stata ritirata la patente

"Lo ha guardato agonizzare". Chi è il camionista che ha travolto Rebellin

Sarebbe stato individuato il presunto responsabile dell'investimento dell’ex campione di ciclismo Davide Rebellin, travolto e ucciso da un camion durante un allenamento in bici da corsa lungo la strada regionale 11 in direzione di Montebello Vicentino. Si tratterebbe di un cittadino tedesco di 62 anni, individuato grazie alla collaborazione tra carabinieri e polizia tedesca. Dopo l'incidente, avvenuto il 30 novembre, l'uomo aveva fatto perdere le sue tracce.

Perché non è stato arrestato

Il conducente dell’autoarticolato è stato denunciato a piede libero, ma non posto in stato di fermo, in quanto il codice tedesco non prevede il reato di omicidio stradale. Dopo il primo intervento dei carabinieri della stazione di Montebello Vicentino, le indagini, con il coordinamento della procura di Vicenza, sono state svolte dai militari dal Reparto Operativo - Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Vicenza. Come fa sapere in una nota il procuratore Lino Giorgio Bruno, si è risaliti al veicolo, di targa tedesca, grazie alle riprese del sistema di videosorveglianza che si trova in prossimità di un esercizio pubblico.

Il mezzo pesante è risultato essere di proprietà di una società di spedizioni tedesca ed era arrivato in Italia nella mattina di mercoledì per caricare merce all'interporto di Verona e dalla città scaligera. I militari sono risaliti all'identità del conducente, fratello del titolare dell'impresa intestataria del tir. Il mezzo pesante è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza presenti mentre stava entrando nell’area di sosta, proprio nel momento in cui è avvenuto il tragico incidente. Il mezzo indagato era poi rimasto fermo nel piazzale per circa quattro minuti.

Le testimonianze

Testimoni hanno anche raccontato che l'uomo, subito dopo l'incidente, era sceso dal mezzo e si era avvicinato alla vittima per poi tornare subito dopo a bordo del mezzo e allontanarsi. La procura ha fatto sapere che l’indagato è stato anche fotografato dai presenti. Dagli accertamenti, svolti in collaborazione anche con l'Agenzia delle Entrate ed il Centro di cooperazione delle Polizia di Italia, Austria e Slovenia di Thorl-Maglern, è emerso che il mezzo era di proprietà di un'impresa di spedizioni tedesca. Il presunto investitore è stato identificato in un sessantaduenne tedesco, nei confronti del quale si procederà adesso per omicidio stradale e fuga del conducente in caso di omicidio stradale.

Non sarebbe tra l’altro la prima volta. La procura ha infatti reso noto che nel 2014 all’uomo era stata ritirata la patente dalla polizia stradale di Chieti per guida in stato di ebbrezza e che nel 2001 aveva patteggiato una pena al tribunale di Foggia per violazione dell'obbligo di fermarsi in caso di incidente con danno alle persone. Pena poi estinta per decorso del tempo. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Davide Rebellin sarebbe stato agganciato dal mezzo pesante all’uscita dalla rotatoria. La vittima sarebbe stata investita mentre l’autista stava facendo manovra per entrare nel parcheggio.

La bicicletta del campione di San Bonifacio è stata trovata a circa una trentina di metri di distanza dal luogo dell’impatto. Il fratello di Rebellin, Carlo, sentito di un incidente a un ciclista, era subito accorso sul posto e aveva riconosciuto la bici del fratello.

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