"Saranno sedici a gennaio". Spunta il nuovo audio di Emanuela Orlandi

Reso noto il contenuto di una parte della telefonata che la famiglia di Emanuela Orlandi ha ricevuto pochi giorni dopo il rapimento nel 1983

Screen "Chi l'ha visto?"
Screen "Chi l'ha visto?"
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La telefonata dell’Amerikano non è tutta lì. C’è un’altra parte, che ieri è diventata di dominio pubblico. La famiglia di Emanuela Orlandi ricevette una chiamata a casa il 5 luglio 1983 e il programma Chi l’ha visto? ha ritrovato uno stralcio mai fatto sentire in televisione prima d’ora. Anzi neppure Pietro Orlandi l’aveva mai ascoltato questo spezzone. L’uomo, ospite in studio, ha infatti spiegato: “Avevo letto la trascrizione ma non l’avevo mai sentita, anche perché fa parte di un’unica cassetta dell’epoca, registrata in casa quando chiamava quel famoso Amerikano”.

La parte nota

C’è una parte nota da sempre in questa telefonata. L’Amerikano esordisce con queste parole, rivolte allo zio di Emanuela, che rispondeva alle chiamate: “Lei ascolti bene questa registrazione. Ascolti bene abbiamo pochi momenti. Questa essere della sua figliola”. Dopo di che si sente la voce di una ragazzina in loop, come si trattasse di una registrazione: “Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II. Dovrei fare il terzo liceo, ‘st’altr’anno, scientifico”.

È stato chiaro per tutti fin da subito: quella era Emanuela. Anche per il Sismi, per loro era la stessa voce”, ha commentato Pietro Orlandi, spiegando che questa è la seconda parte della chiamata. Lo zio non sentiva bene - l’audio che tutti conoscono è stato ripulito dalla procura - per cui chi telefonava ha attaccato, per poi richiamare pochi minuti dopo.

La parte “nuova”

La parte che non era conosciuta di questa telefonata comprende diverse cose: parole incomprensibili, frasi attribuibili a Emanuela, uno strano suono e la voce di un uomo, che dovrebbe essere sempre l’Amerikano.

Le espressioni di Emanuela, ancora una volta in loop, sono: “Di particolare”, “Quindici. Saranno sedici a gennaio”, “Mi verranno a accompagna’, ‘st’altr’anno in un paesino sperduto per Santa Marinella”. L’età di Emanuela corrisponde: la 15enne avrebbe compiuto sedici anni nel gennaio 1984, ma venne rapita il 22 giugno 1983.

Poi, come accennato, un uomo chiede: “Signor Orlandi? Cerchi di ascoltare bene: questa è la voce di sua figlia Emanuela?”. E prosegue: “Parlato con la Segreteria di Stato…”. Secondo Pietro, “è la voce dello stesso che chiamava dopo, l’Amerikano”. Infine c’è un suono, sembrano quasi alcune note e parole di una canzone. La conduttrice Federica Sciarelli ha ipotizzato si possa trattare di un brano di Claudio Baglioni o Riccardo Cocciante, chiedendo aiuto agli spettatori.

L’ipotesi

La domanda si impone ogniqualvolta spunta un dettaglio sconosciuto sul caso Orlandi: che si tratti di uno dei tantissimi presunti depistaggi? Difficile dirlo, anche perché queste novità vengono sempre accompagnate da ondate emotive dell’opinione pubblica che spera, con la famiglia Orlandi, che si riesca a giungere alla verità.

L’ipotesi di cui si è parlato a Chi l’ha visto? è molto verosimile. La voce di Emanuela potrebbe essere stata registrata in precedenza e con premeditazione, per essere usata in questo modo.

Le ombre si allungano sull’offerta di lavoro ricevuta da Emanuela: il giorno della scomparsa avrebbe dovuto incontrare qualcuno per un lavoro di rappresentanza di cosmetici. Ma c’è anche un altro dettaglio: nel maggio 1983 Emanuela fu ospite con la scuola in un programma Rai. Qualcuno potrebbe averla registrata in quel contesto, magari fingendosi giornalista?

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