Scomparsa Kata, nuove tracce nella stanza in cui giocava

Sul rubinetto della stanza 104 dell'ex-Hotel Astor di Firenze sono state trovate tracce di sangue, che potrebbero appartenere alla piccola Kataleya Alvarez. Sarà l'esito degli esami genetici a dare una risposta, fornendo eventualmente un nuovo indizio agli inquirenti per far luce sulla scomparsa della bimba

Scomparsa Kata, nuove tracce nella stanza in cui giocava
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Le tracce biologiche trovate sui rubinetti della stanza 104 dell'ex-Hotel Astor? Si tratta di sangue. E quel sangue potrebbe essere proprio della piccola Kataleya Alvarez, anche se per averne eventualmente la certezza bisognerà attendere l'esito degli esami genetici ancora da concludere (e sui quali al momento gli inquirenti mantengono il massimo riserbo). Questi, stando a quanto riportato dal quotidiano Il Tirreno, gli ultimi sviluppi legati al caso della bimba di 5 anni scomparsa lo scorso 10 giugno dall'ex-albergo occupato di Firenze nel quale viveva insieme ai familiari. Ieri, i genitori della giovanissima sono tornati all'interno nell'edificio in questione, insieme ai propri legali e all'ex-comandante dei Ris di Parma, con quest'ultimo che aveva anticipato al termine del sopralluogo di aver trovato spunti per nuove analisi. Intanto, come detto, sarebbe stata accertata la presenza di sangue nella camera nella quale Kata (secondo chi indaga) giocava spesso nell'ultimo periodo.

Qualora le tracce ematiche in questione fossero effettivamente riconducibili a lei, gli investigatori avrebbero un nuovo indizio che aggraverebbe peraltro la posizione dei due zii della bimba. Entrambi gli adulti utilizzavano a quanto pare quella stanza e uno di loro, Abel Alvarez Vasquez (detto "Dominique") si trova già agli arresti nell'ambito dell'inchiesta sul racket della camere. Nel frattempo, su disposizione della procura di Firenze, si cerca il dna di Kataleya anche sulle presunte macchie di sangue trovate nelle camere 201 e 203 (dove vivevano i genitori della piccola, insieme allo zio Abel). Oltre che sulle superfici interne dei trolley e del borsone che sono stati immortalati dalle telecamere attorno all'Astor al seguito di due occupanti che uscivano dallo stabile, quel pomeriggio in cui la bambina sparì letteralmente nel nulla. Il genetista Ugo Ricci ha dieci giorni di tempo per fornire una prima relazione agli inquirenti.

Nel caso in cui si riesca a ricavare profili genetici (circostanza che dipenderà dalla quantità di materiale presente) il consulente dovrà procedere alla comparazione dei profili genetici estratti con il profilo della bambina scomparsa, riferendo se vi sia tra essi un rapporto di identità o di compatibilità e specificandone il grado. Va detto che al termine del sopralluogo di ieri Katherine Alvarez, madre della piccola, avrebbe salutato la stampa presente con una frase enigmatica. "Ho ricordato particolari che non vi posso dire", avrebbe detto sempre secondo Il Tirreno.

Nei prossimi giorni dovrebbe infine avere luogo un secondo sopralluogo, già programmato da magistrati e carabinieri. Gli investigatori torneranno all'Astor, pronti anche a scavare sotto terra e a demolire pareti per cercare tracce della piccola Kata.

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