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L'urlo di un bimbo e lo sportello che si chiude: spunta un video su Kata

Un filmato da una telecamera di videosorveglianza ha "catturato" l'urlo di un bambino, nei pressi del luogo e poco tempo dopo la scomparsa di Kataleya

Una parte della facciata dell'ex hotel Astor, dove vive la piccola Kata
Una parte della facciata dell'ex hotel Astor, dove vive la piccola Kata
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C’è un nuovo video che potrebbe essere importante per capire cosa possa essere accaduto a Mia Kataleya Chicllo Alvarez. L’inviato di Quarto Grado Giorgio Sturlese Tosi, nei suoi sopralluoghi nel quartiere Novoli, dove si sono perse le tracce della piccola lo scorso 10 giugno, ha scovato un filmato interessante dalla telecamera di sorveglianza di un esercizio commerciale molto vicino all’Hotel Astor, dove la piccola viveva abusivamente con la madre e lo zio in una camera. Nel video non si vede nulla, ma a un certo punto si possono ascoltare due rumori: quello che sembra essere il grido di un bambino o di una bambina e poi una chiusura, come lo sportello di un’automobile.

Alle 17.20 di sabato 10 giugno - ha raccontato il giornalista - la telecamera del locale sito all’incrocio tra via Monteverdi e via Veracini, a tre minuti a piedi dall’ex Hotel Astor, registra un grido che squarcia il silenzio del quartiere. Sono trascorse due ore e sette minuti, da quando la piccola Kata è stata ripresa, alle 15.13, ancora all’interno dello stabile occupato. Secondo le più recenti ricostruzioni degli inquirenti, però, la scomparsa della bambina potrebbe essere avvenuta più tardi, nel pomeriggio. La pizzeria dista tre minuti a piedi dall’ex Hotel Astor, e 120 metri dai palazzi all’angolo tra via Monteverdi e via Boccherini, dove nei giorni scorsi gli investigatori sono entrati più volte per effettuare perquisizioni negli appartamenti e nelle cantine, interpellare tutti i residenti e verificare che la bambina non fosse stata trattenuta nell’edificio”.

Naturalmente Quarto Grado ha consegnato il materiale ai carabinieri di Firenze, al fine di capire se il filmato possa essere d’aiuto per le indagini, che al momento si stanno concentrando sul sequestro a scopo di estorsione. E si dovrà comprendere non solo se quello è effettivamente il grido di una bambina, ma anche se quel grido sia stato lanciato proprio da Kataleya. Sturlese Tosi ha intervistato anche alcuni residenti, per capire se possano aver udito qualcosa, ma nessuno ha detto di aver sentito nulla.

La bambina, come detto, viveva a Firenze, nel quartiere Novoli, all’interno dell’ex Hotel Astor occupato abusivamente.

Dal primo momento le indagini si sono concentrate sul racket delle camere, ora sgomberate, che prima ospitavano - si è stimato - circa 80 adulti e 50 bambini da settembre 2022. Nonostante gli occupanti pagassero per restare in quel luogo, sebbene non ai legittimi proprietari, sembra che esistesse una lotta interna per un tetto tra le diverse famiglie presenti.

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