Un accanimento assurdo tant'é che il pm che segue le indagini dell'omicidio di Sara Centelleghe, 19 anni, da parte del coetaneo indiano Jashan Deep Badhan, ipotizza l'aggravante della crudeltà: il delitto che si è consumato nella notte tra venerdì e sabato a Costa Volpino, in provincia di Bergamo, potrebbe essere stato compiuto addirittura con una trentina di forbiciate, molte di più rispetto a quanto ipotizzato in un primo momento.
Il movente del delitto
Sarà l'autopsia disposta per le prossime ore a chiarire tutti i dubbi sulle dinamiche della morte della giovanissima: le forze dell'ordine sono a lavoro per capire come sia iniziata questa orribile vicenda visto che l'assassino ha già confessato anche se non si capaciterebbe di cosa l'abbia spinto a commettere tanta violenza secondo le parole del suo avvocato, Fausto Micheli. Escluso, almeno fino a questo momento, il movente sessuale anche se prima di incontrare la ragazza Badhan ha bevuto alcolici come dichiarato dal suo legale raccontando una delle parti più importanti dell'interrogatorio.
La mano insanguinata
Restano da capire ancora tante cose: dove fosse innanzitutto l'appuntamento con l'amica di Sara (le due erano insieme la sera dell'omicidio), se fuori o dentro il palazzo ma anche nel garage da dove l'omicida è passato per salire nell'appartamento della vittima. La vicenda inizia ad assumere contorni più chiari quando durante l'interrogatorio dai carabinieri nella giornata di sabato, Badhan tiene tutto il tempo la sua mano destra dentro la tasca dei pantaloni: voleva nascondere delle ferite che si era procurato mentre esercitava l'azione di violenza verso Sara e, a quel punto, non ha più nascosto nulla dichiarandosi colpevole. Non solo, ma sono strate trovate anche tracce di sangue sotto i suoi piedi: le analisi stabiliranno se sono della vittima.
La disperazione del padre
Raggiunto dalla trasmissione di Rai 1, "Storie Italiane", il padre di Sara, Vittorio, non si dà pace e ricorda quanti episodi come quello di sua figlia accadono continuamente. "Ormai è all'ordine del giorno che viene uccisa una ragazza, una donna, senza motivo. Per niente, Perché? Sara è morta per cosa? Mia figlia per cosa è morta? Io mi chiedo questo: perché?". Da questo spunto ha ribadito che è arrivato il momento di far qualcosa di concreto. "È ora di finirla, non può sempre andare avanti così, non possono sempre passarla liscia. È una questione di cultura che è sbagliata: bisogna cominciare dall'inizio, da quando sono piccoli a fargli capire e a dire che le donne non vanno trattate così".
Il ricordo di Sara a scuola
Lunedì 28 ottobre è stato il primo giorno del rientro a scuola di compagne e insegnanti ma senza più la presenza di Sara che è stata ricordata dalla preside Celestina Zandonai della scuola "Ivan Piana". "Sara era una di noi. Sara era una giovane studentessa che si stava affacciando alla vita piena di sogni e speranze". Un minuto di silenzio ha fermato le lezioni con il raccoglimento per la povera 19enne che quest'anno avrebbe preso il diploma di maturità. "La terribile e tragica notizia della sua scomparsa ha paralizzato la scuola, ha sconvolto la comunità. Sabato 26 ottobre la psicologa dell'istituto ha dato il suo immediato supporto alla classe, agli amici e alle amiche di Sara.
Numerose saranno le azioni che verranno attivare per aiutare studenti e insegnanti in questo momento di grande dolore e tutti ci uniremo partecipando alla fiaccolata di giovedì 31 ottobre. Non ci sono parole, siamo tutti sconvolti ed attoniti. Il nostro pensiero va alla famiglia a cui siamo molto vicini".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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