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"Alle 23", "Non si discute": la guerra si sposta sul coprifuoco

Coprifuoco alle 23 invece che alle 22: questa è la richiesta delle Regioni, che accolgono le lamentele di cittadini e operatori economici

"Alle 23", "Non si discute": la guerra si sposta sul coprifuoco

Dal 26 aprile l'Italia riaprirà. Verranno gradualmente riportate in vita alcune attività ferme da mesi, come i ristoranti e i bar. Le città potranno nuovamente animarsi di gente e si tornerà forse a respirare un clima di quasi normalità. I ristoranti e i bar riapriranno anche a cena anche se solo all'esterno ma tutto sarà vincolato al coprifuoco, che per il momento il governo non ha nessuna intenzione di rimuovere e nemmeno di spostare. Sembra ormai certo che lo stato di emergenza proseguirà fino al 31 luglio e con lui anche l'Italia a colori e probabilmente il coprifuoco. Ma sono in tanti a non riuscire a immaginare un'estate con l'obbligo di rientro a un'ora stabilita da altri, che siano le 22 o le 23.

La richiesta dei ristoratori

"Non me lo dice mia madre e me lo deve dire uno sconosciuto a che ora devo rientrare a casa?", si legge sui social dove sono tanti, ormai, a lamentarsi per una misura che da troppi mesi limita la libertà personale. "Io a luglio voglio limonare al chiaro di luna, uffa", si lamenta giustamente Gabriele su Twitter. Ma sono soprattutto gli operatori della ristorazione e della vita notturna a chiedere che venga rivisto il coprifuoco. Permettere di aprire i ristoranti per cena ma obbligare a chiudere entro le 21.30 per permettere agli avventori di tornare a casa entro il coprifuoco, per molti è una presa in giro. Anche per questo motivo la Lega, sta facendo pressioni per spostare il limite almeno fino alle 23, in modo tale da permettere ai ristoratori di lavorare con più tranquillità.

"Non è in discussione"

Ma il governo per il momento è irremovibile. "Il Cdm sarà oggi, dobbiamo decidere solo l'orario, ma non ci sarà la discussione sul coprifuoco che rimane alle 22. Noi porremo il tema che si torni a scuola al cento per cento nelle aree gialle e arancioni, perchè ritengo che la scuola avrebbe dovuto essere l'ultima a chiudere e la prima a riaprire. Porremo il tema in consiglio dei ministri", ha affermato questa mattina il ministro Stefano Patuanelli a Rainews24.

La richiesta delle Regioni

Le Regioni, però, ora vanno in pressing. Bisogna salvare l'economia e con l'arrivo dell'estate bisogna attirare i turisti, non spaventarli. Gli operatori sono in allarme: gli stranieri si stanno già muovendo e pare siano già tanti quelli pronti a disdire le prenotazioni già effettuate in caso di proroga del coprifuoco anche per tutto il periodo estivo. "Come regioni abbiamo proposto misure responsabili. Chiediamo di ampliare il coprifuoco solo di un'ora, alle 23, per dare respiro alle attività, perchè oltretutto ripartiranno solo i locali che hanno spazi all'aperto, una forte limitazione che spero nelle prossime settimane possa essere superata", ha affermato Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle regioni, ospite su Radio Capital.

Tra i pochi governatori ad andare controcorrente sul coprifuoco c'è Nicola Zingaretti: "Se il punto di equilibrio del governo prevede aperture e possibilità di cenare all'aperto fino alle 22, credo che sia la scelta giusta".

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