Il 24% dei ragazzi scambia foto hard online, il 15% le manda a terzi

Il dato emerge da una ricerca condotta da Skuola.net per Polizia Postale su un campione di 6500 ragazzi. Solo il 16% di chi ha subito minacce ha chiesto aiuto alla famiglia o agli amici

Il 24% dei ragazzi scambia foto hard online, il 15% le manda a terzi

Una ricerca condotta su un campione di 6500 ragazzi tra i 13 e i 18 anni rivela che il 24% di loro ha scambiato almeno una volta foto hard con il partner via chat o social. Tra questi il 15% ha subìto la condivisione del materiale con terze persone senza fornire il proprio consenso. L'indagine di Skuola.net, condotta per la Polizia di Stato, mostra con chiarezza quanto nel nostro Paese sia diffuso il problema. A causare questi comportamenti il più delle volte (49%) è il desiderio di fare uno scherzo (49%), poi c'è il ricatto (11%) o la vendetta, mentre il cosiddetto "revenge porn" colpisce nel 7% dei casi. I dati sono stati diffusi nell'ambito dell'iniziativa della Polizia "Una vita da social".

Quando si verificano questi episodi come reagisce la vittima? La reazione più diffusa è il silenzio (il 53% del campione ha fatto finta di niente, il 31% non ha detto nulla per non essere giudicato). Soprattutto le ragazze hanno paura del giudizio rispetto ai ragazzi. E non manca chi, pur non subendo la condivisione del proprio materiale intimo, ne è stato comunque minacciato (12% dei casi). La minaccia è usata soprattutto come strumento di pressione psicologica per ricatto o vendetta. Solo una piccola fetta, il 16%, è riuscita a chiedere aiuto alla famiglia o agli amici.

"Il sexting - sottolinea una nota- è uno dei fenomeni potenzialmente più pericolosi tra quelli che investono gli adolescenti di oggi: ci si scatta una foto o un video in atteggiamenti intimi, si invia al proprio partner o ad una cerchia ristretta di amici, ma se capita nelle mani sbagliate in pochi istanti è pronta a viaggiare all'infinito sulla Rete. La tecnologia che da utile strumento si
trasforma in una trappola. Un rischio in cui incorrono, anche volontariamente, migliaia di ragazzi".

Il 24% del campione di adolescenti sentiti, ha dichiarato di aver almeno una volta scambiato materiale intimo (foto o video hard) via chat o social network: il 6% ammette di farlo spesso, l'11% di farlo qualche volta, il 7% di averci provato una sola volta. Una pratica, quella del sexting, che invoglia più i maschi che le femmine: tra i primi, il 13% lo fa abitualmente, tra le seconde solo l'8%.

Secondo la ricerca di Skuola.net chi entra in possesso di foto hard "si lascia prendere dalla tentazione di farle girare, amplificandone poi gli effetti negativi. Diventando di fatto carnefice del
protagonista delle immagini. Un piano messo in pratica da quasi 2 ragazzi su 10 - il 18% - tra quelli che praticano il sexting, che hanno rivelato di aver condiviso il materiale con altri. Si tratta più di maschi (lo ha fatto 1 su 4), mentre le ragazze preferiscono tenere fede al sexy segreto (sono solo 1 su 10).

Ad un adolescente su 10, invece, è capitato almeno una volta di essere contattato da un profilo sconosciuto per una sessione di "sesso virtuale" in cambio di denaro. Il 20% di questi non si è fermato e ha accettato la proposta, esponendosi poi al rischio di minaccia ed estorsione.

Per sensibilizzare i più giovani ad un utilizzo corretto e sicuro dei social network, si è svolta questa mattina a Roma l'ultima tappa di "Una Vita da Social", la campagna educativa itinerante della Polizia Postale sul cyberbullismo. La sesta edizione è partita quest'anno da Matera 4 mesi fa e ha contato oltre 50 tappe.

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