Il 25 per cento delle donne è colpito da fibromi uterini

Alcune patologie, sono esclusivamente femminili. Quelle che colpiscono gli organi della riproduzione (ovaio, tube, utero, vagina e vulva), quando si manifestano affliggono la donna nella sfera più intima, quella della femminilità. Prevenirle è doveroso. Occorrono controlli regolari ginecologici, anche in assenza di problemi e sintomi. Poi a livello di trattamento, oggi sono disponibili innovative soluzioni terapeutiche che possono, indubbiamente contribuire a migliorare la salute, la qualità di vita ed a preservare l'integrità anatomica del proprio corpo. Un esempio in questo senso, riguarda il trattamento del fibroma uterino. Il più diffuso tumore benigno dell'apparato riproduttivo femminile. Interessa una donna su 4 in età fertile, 24milioni di Europee, più di 3milioni di Italiane, con un'incidenza fino al 30-40 per cento nella fascia d'età 40-49 anni. «L'utero rappresenta nella mente della donna quella culla primordiale della riproduzione e della fertilità che, se colpita da una malattia, crea disagio e sofferenza, anche più delle patologie della mammella», spiega Rossella Nappi, Policlinico San Matteo di Pavia. «A ciò va aggiunto lo stress per via dei sintomi, in modo particolare, il sanguinamento abbondante e l'anemia ad esso correlata, che interferiscono nella vita di tutti i giorni, dalle uscite ai viaggi, al non poter praticare sport, al doversi assentare dal lavoro. Ci sono inoltre forti ricadute sulla sessualità e sul desiderio di maternità, oggi più di ieri dal momento che le donne arrivano alla gravidanza più tardi, anche dopo i 40 anni». Non solo i sintomi, ma anche l'approccio terapeutico per questa patologia (riservato ai fibromi uterini sintomaci, il 50 %), fino ad oggi chirurgico (circa il 30 % delle procedure chirurgiche ginecologiche e i 2/3 delle isterectomie, sono effettuate per i fibromi uterini), impatta fortemente sulla salute e sulla sfera emotiva della donna.

Uno scenario destinato però a cambiare, grazie alla disponibilità, anche in Italia, di ulipristal acetato, il primo trattamento orale per la terapia prechirurgica dei fibromi uterini. Il farmaco appartiene ad una nuova classe di molecole :i modulatori selettivi del recettore del progesterone, SPRMs.

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