Ora ci si mette anche il clima. Come se non bastassero i vari Juncker, Schulz, Merkel e Renzi. Entro il 2040 potrebbero esserci 250 milioni di profughi a zonzo per il mondo.
A lanciare l’allarme il presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile Edo Ronchi, che domani 10 settembre, a Roma, parteciperà in qualità di relatore al meeting Giustizia ambientale e cambiamenti climatici. Verso Parigi 2015. Tema scottante del congresso mondiale, che si concluderà venerdì 11, il surriscaldamento planetario in progressivo aumento. Secondo Ronchi, l’attuale consumo eccessivo di combustibili fossili rischia di innalzare la temperatura della Terra di 4 gradi nei prossimi 40 anni. In pratica sarebbe come avere tutti i giorni la febbre a 40. Gli scienziati stanno cercando di ridurre l’incremento termico di 2 gradi, condizione climatica sicuramente più sopportabile, attraverso il contenimento delle immissioni di anidride carbonica sotto un tetto massimo di tremila miliardi di tonnellate complessive.
Due terzi di CO2 sono già stati introdotti ma, se si va avanti di questo passo, anche quei mille miliardi di tonnellate che ci restano verranno depauperati prima dello scoccare del 2040. Grosse fette del pianeta diverrebbero climaticamente proibitive e più di 250 milioni di abitanti sarebbero costretti ad abbandonare la propria patria ed emigrare altrove.
E nelle zone più povere della Terra, flagellate della siccità o delle alluvioni, la devolution ambientale è già in fase avanzata. Le comunità scientifiche internazionali devono trovare un'intesa al più presto. Sperando non abbiano i tempi biblici del Parlamento Europeo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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