Ci sono voluti ben 46 anni per scoprire il nome e il cognome del killer di Linda e Clifford Bernahardt. I due, marito e moglie, avevano appena 24 anni quando furono brutalmente uccisi nella loro casa di Billings, in Montana, Usa. Era il novembre del 1973 e si erano sposati da quattro anni.
Un caso che all'epoca scosse lo Stato federale e l'interno Pese: lui era un sergente dell'esercito americano e lei una normale impiegata. La loro era una vita serena e tranquilla, senza nemici e senza scheletri negli armadi. Gli inquirenti per anni hanno brancolato nel buio, finché il caso è stato chiuso senza trovare il colpevole.
Come ricorda Il Tempo, la donna su trovata cadavere in casa, strangolata e con i segni di un tentato stupro. L'uomo, invece, fu ucciso in camera da letto con un oggetto contundente scagliatogli in testa più e più volte.
Ecco, a 46 anni di distanza il presunto omicida sarebbe stato finalmente individuato grazie all'esame del Dna condotto sulle impronte digitali rilevate sulla scena del crimine. All'epoca quelle impronto non portarono a nessun nome: non combaciavano con nessuna di quelle dei pregiudicati della zona. Ma quello che è il più classico dei "cold case" è arrivato alla svolta quando un anonimo ha spedito alla polizia 100mila dollari per approfondire le indagini.
Gli inquirenti, dunque, hanno utilizzato quel denaro per pagare un'azienda genealogica capace di individuare i parenti lontani, tramite il Dna.Ecco, le forze dell'ordine hanno fatto analizzare quelle impronte e il Dna ha portato dritto a una persona, tale Cecil Stan Caldwell, ex collega di Linda, morto nel 2003 a 53 anni.
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