La lunga storia del Secolo d'Italia si chiude oggi. Quella "su carta" per lo meno. Il quotidiano fondato sessant'anni fa da Franz Turchi pubblica oggi il suo ultimo numero nella veste tradizionale. Non chiude però. Semplicemente, passa all'online.
Il quotidiano voce della destra italiana fa una scelta legata al tempo che vive l'informazione. Lo spiego Marcello de Angelis, l'attuale direttore, che all'Adnkronos racconta di una decisione difficile. "Da uomo del Novecento - dice - l'inchiostro e la carta sono come sangue per me, che ho cominciato a lavorare in tipografia a 17 anni". Ma ammette: "Al mattino le notizie le leggo sulle versioni elettroniche dei quotidiani".
Praticità, dunque. Ma non solo.
De Angelis tira in ballo anche altri fattori importanti: inchiostro "significa anche spese di distribuzione" e il giornale ha deciso "di fare il massimo possibile per tutelare i 29 lavoratori della testata". Per il quotidiano cambia tutto, ma tutto resta uguale: "Il nostro prodotto non sono la carta e l'inchiostro, sono le idee".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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