Abbatte il campanile lesionato dal terremoto: parroco indagato

In Abruzzo un religioso si è visto sequestrare la chiesa dai carabinieri dopo che aveva fatto abbattere la torre campanaria lesionata dal terremoto: manca l'ok delle Belle Arti

Abbatte il campanile lesionato dal terremoto: parroco indagato

Il parroco aveva tutte le migliori intenzioni. Ha visto il campanile solcato dalle crepe e ha pensato che fosse pericoloso per l'incolumità dei fedeli. Così ha contattato dei tecnici e lo ha fatto abbattere.

Un gesto compiuto in buonafede ma che ha comunque fatto aprire un'indagine, con la chiesa sequestrata dai carabineri e un avviso di garanzia recapitato in canonica. La storia, raccontata dal Messaggero, arriva dalla provincia dell'Aquila e precisamente da San Vincenzo Valle Roveto, dove il parroco don Domenico Buffone è finito sotto indagine per un motivo davvero singolare.

Dopo che il terremoto aveva lesionato la chiesa di Santa Maria, il prete ha deciso di procedere alla demolizione del campanile per motivi di sicurezza: meglio ricostruirlo da zero, avrà pensato. Il "don" però non ha fatto i conti con la legge che impone la consultazione preventiva delle Belle Arti per gli edifici costruiti più di 60 anni fa e nemmeno con un suo parrocchiano particolarmente zelante che alle Belle Arti ha inviato un esposto.

Il campanile di Santa Maria era stato costruito, anche in quel caso in seguito a un terremoto, nel 1854. L'edificio storico, dunque, non poteva essere rimaneggiato senza apposita autorizzazione.

E per don Domenico è scattata l'iscrizione nel registro delle notizie di reato: alle porte della chiesa sono stati posti i sigilli mentre i lavori al nuovo campanile dovranno essere precedut da una perizia della procura.

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