Una lettera che sarebbe arrivata tra le mani di papa Francesco: questo è solo uno degli elementi che stanno emergendo sui presunti abusi che sarebbero avvenuti presso la diocesi di piazza Armerina, in Sicilia. Quelli su cui starebbe indagando la Procura di Enna.
Jorge Mario Bergoglio che, sin dall'inizio del suo pontificato, sta combattendo una battaglia per stroncare gli scandali legati alle violenze sessuali che avvengono nei contesti ecclesiastici ai danni di minori e di adulti vulnerabili, potrebbe aver deciso di appurare in via diretta cosa stesse succedendo presso la realtà diocesana che sarebbe al centro del caso. E il tutto, almeno in termini diocesani, potrebbe aver subito un'accelerata.
Le indagini dei magistrati di Enna sono in corso, dunque non è possibile distribuire certezze. Stando a quanto si apprende sull'Agi, un sacerdote sarebbe indagato. La persona che avrebbe deciso d' inoltrare una missiva direttamente al Santo Padre potrebbe dunque essere una vittima di abusi. Nel corso del 2019, il Vaticano ha ricevuto circa mille segnalazioni relative a possibili abusi. La differenza, in questa vicenda, risiederebbe nel destinatario della lettera: il vescovo di Roma. Niente Congregazione per la Dottrina della Fede o forse, in maniera diversa, la presunta vittima potrebbe aver deciso d'inviare due lettere distinte: una all'ex Sant'Uffizio e una al Papa. Al momento, trattasi di un vero e proprio giallo, che solo il tempo potrà forse risolvere.
La fonte fornisce anche qualche altra informazione sul presunto abusatore: il sacerdote insegnerebbe Religione, ma sarebbe anche parroco e opererebbe in un contesto associativo. La presunta vittima, invece, sarebbe appena un adolescente. Jorge Mario Bergoglio, che in linea con il suo predecessore è uno sostenitore della cosiddetta linea della "tolleranza zero", avrebbe quindi domandato spiegazioni alle autorità ecclesiastiche di quella realtà diocesana. E il Papa, che in questi anni ha "spretato" numerosi sacerdoti per via di accuse di abusi, arrivando anche a "scardinalare" in talune circostanze, potrebbe prendere decisioni a breve. Vedremo quali saranno i risultati dell'indagine, che a questo punto potrebbe essere aperta pure in Vaticano.
Delle accuse dirette al parroco esisterebbero già. Come come esisterebbero alcuni dati: le violenze, anzitutto, non sarebbero state commesse ai danni di una sola persona. Nel frattempo, si è espresso il vescovo della diocesi interessata dal caso: "Con riguardo a casi che sono avvenuti nella mia diocesi - ha dichiarato poco fa monsignor Rosario Gisana, vescovo della diocesi di piazza Armerina - io ho sempre attivato la procedura canonica informando le autorità ecclesiastiche". Il giallo poi sembrerebbe allargarsi: "Sono offeso con la procura - ha continuato il monsignore - che avrebbe dovuto informarmi. Io allo stato attuale non so niente. In realtà non so di chi stiamo parlando". Le voci sull'indagine vengono così confermate, ma la diocesi non sembra conoscere troppi dettagli.
Lo stesso vescovo avrebbe ammesso
l'esistenza di contatti in essere con la Santa Sede. Tutto questo accade in contemporanea con il regno di un pontefice che ha abolito il segreto pontificio sui procedimenti ecclesiastici che riguardano casi di abusi sessuali.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.