Nella notte, il ministero dell'Istruzione e i sindacati hanno trovato un accordo sul protocollo contro il Covid per la ripartenza della scuola. L'intesa dovrebbe prevedere un fondo per le scuole che potrà essere utilizzato anche per consentire di effettuare tamponi diagnostici e una corsia preferenziale per la vaccinazione del personale scolastico. Tutti i sindacati hanno sottoscritto l'accordo tranne Anief.
Non sono mancate le tensioni durante l'incontro fiume iniziato venerdì pomeriggio, che è stato interrotto due volte per consentire la riscrittura della bozza del documento. Le due parti erano irremovibili sulle loro posizioni ed è occorso un gran lavoro di mediazione e diplomazia per arrivare a un accordo. "La trattativa sul protocollo di sicurezza per iniziare regolarmente l'anno scolastico stava per saltare", ha dichiarato ad Agi Maddalena Gizzi, segretaria di Cisl scuola. La colpa sarebbe stata delle indiscrezioni riportate dai media online: "Hanno cominciato a dire che i sindacati chiedevano una norma pro 'no vax' e questo ovviamente oltre a non essere vero, è una cosa inaccettabile non solo per noi, ma anche per il Governo".
Dopo l'1.30 della notte si è arrivati a un compromesso accettabile per tutti e, come richiesto dalla Flc Cgil nella riunione del 12 agosto, è stato inserito nel testo uno specifico punto sul distanziamento, per fornire alle scuole indicazioni relative alle misure da adottare.
Nel protocollo, i dettagli sono particolarmente definiti per evitare dubbi di interpretazione e la sezione dedicata al ministero, per volere dei sindacati, risulta essere piuttosto significativa all'interno del documento. Uno dei principali punti del protocollo prevede che, già a partire dall'anno scolastico 2021/2022, venga attivato un "piano sperimentale di intervento sulle istituzioni scolastiche che presentino classi particolarmente numerose mediante lo stanziamento di apposite risorse che consentano di porre in essere azioni mirate e specifiche". Una misura nata "al fine di favorire il distanziamento interpersonale". Questo prevede, tra le altre cose, l'incremento dei docenti, del personale Ata, maggiore attenzione agli aspetti logistici e all'ampliamento dell'offerta formativa.
Tre i temi più importanti discussi durante l'incontro c'è stato quello delle "classi pollaio", per le quali il ministero si è impegnato a mettere in atto un intervento "finalizzato al miglioramento dei parametri relativi al dimensionamento scolastico e alla numerosità degli allievi per classe". Trovato l'accordo, ora è tempo di fare il passo successivo. I tempi stringono e la scuola prenderà il via in tutta Italia tra circa un mese. La questione sarà oggetto del tavolo sul Pnrr previsto dal Patto per la scuola e calendarizzato per il 3 settembre 2021.
Entro il mese di agosto verrà aperto un tavolo per per ampliare tutele per i lavoratori fragili e la gratuità dei tamponi per il personale mediante convenzioni con le Asl. Inoltre, è stata accolta da parte del ministero anche la richiesta inoltrata dalla Cgil per effettuare rilevazioni e screening per il monitoraggio delle condizioni di diffusione del virus. Inevitabile il tasto sul Green pass, per il quale il ministero si è detto disponibile ad aprire una fase di confronto in merito alle proposte e alle osservazioni delle organizzazioni sindacali. Nella bozza è previsto un supporto concreto per la verifica delle certificazioni in accordo con la legge. "Abbiamo chiesto e ottenuto di inserire nel protocollo in alternativa al Green pass la possibilità per il personale scolastico di fare un tampone prima di entrare a scuola. Non si tratta di una richiesta che va incontro a chi è contrario al vaccino ma un modo per far sì che sia garantita la regolarità dell'anno scolastico", ha ribadito Maddalena Gizzi.
"Se come dice il ministero abbiamo il 90% di personale scolastico vaccinato, perchè perdere la testa per un numero esiguo di non vaccinati? Non credo che ci sarà la folla di docenti e personale Ata che va a farsi il tampone", ha proseguito il segretario di Cisl scuola. Maddalena Gizzi ha sottolineato che non si tratta di un modo per assecondare i no o ni vax ma per garantire la scuola in presenza. "Il ministero comunicherà le modalità d'accesso e quindi eventualmente metterà dei limiti temporali ai tamponi, oppure prenderà altre decisioni", ha specificato.
Successivamente, il ministro Patrizio Bianchi ha chiarito la posizione del ministero dell'Istruzione in merito ai tamponi gratuiti: "Nel protocollo d'intesa siglato con le Organizzazioni sindacali, non è previsto, né si è mai pensato di prevedere, un meccanismo di gratuità del tampone ai cosiddetti no vax. Prevede, invece, una corsia preferenziale per il personale che deve ancora vaccinarsi, dunque una intensificazione della campagna vaccinale. Il Protocollo, poi, ricalcando quanto disposto già oggi dalle norme vigenti, consente alle scuole, sulla base di un preventivo raccordo istituzionale con il Commissario straordinario per l'emergenza sanitaria, di effettuare tamponi diagnostici al personale mediante accordi con le Aziende Sanitarie Locali o con strutture diagnostiche convenzionate".
È previsto vengano date immediatamente indicazioni agli uffici scolastici per organizzare al meglio la
ripartenza. L'obiettivo è quello di reclutare su richiesta della singola istituzione scolastica, oltre al personale docente a tempo determinato, anche una o più unità di personale Ata a tempo determinato.
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