False accuse di abusi al papà. E i giudici affidano i bimbi all'ex moglie gay

Accusato ingiustamente di abusi sulla figlia dalla ex moglie omosessuale: il caso viene archiviato ma i giudici assegnano i bimbi alla donna. Il papà: "Per loro era una cosa normale che vivessero con una coppia gay"

False accuse di abusi al papà. E i giudici affidano i bimbi all'ex moglie gay

Marco non riesce a trattenere le lacrime quando ripercorre le fasi della separazione. Viene da una famiglia all’antica, i suoi genitori hanno superato le nozze d’oro riuscendo a ricucire con pazienza ogni dissidio. “Ho creduto – dice a denti stretti – che sarebbe stato lo stesso anche per me”.

Quando ha scoperto che sua moglie lo tradiva con una ragazza di vent’anni non poteva certo immaginare che quello choc sarebbe stato solo l’inizio di un incubo che va avanti ancora oggi. Sono passati quattro anni quel giorno. Da un giorno all’altro i figli della coppia, Luca e Sara, di 3 e 7 anni, si trovano catapultati in un’altra dimensione. Marco continua a stargli accanto il più possibile, li va a prendere a scuola e sta con loro mentre la mamma lavora. Anche perché gli equilibri nel nuovo nucleo familiare in cui si ritrovano a vivere i bimbi sono sempre più precari. La situazione precipita l’estate successiva con Sara che torna dalle vacanze sconvolta: "La compagna della madre l’aveva schiaffeggiata - ricorda Marco - e lei non voleva più tornare a casa da loro”.

“Ho parlato con la mia ex, le ho spiegato la situazione e lei – racconta – invece di mettersi in discussione mi ha denunciato per sequestro di minore”. Le argomentazioni del padre convincono la Procura che archivia le accuse e dopo poco i due avviano le pratiche per la separazione. Ma nonostante i precedenti, per giudici e servizi sociali i figli devono restare con la madre e la sua compagna. “In tribunale non era consentito parlare dell’omosessualità della mia ex, era un argomento da tener fuori, insomma – rivela il genitore – la ritenevano una cosa normale e non avevano problemi a tollerare che i bambini vivessero con una coppia gay piuttosto che con me, che sono il padre e avevo una situazione sentimentale e lavorativa stabile”.

Marco, infatti, da qualche tempo si vede con Cristina, reduce anche lei da una separazione e mamma di due bimbi. Quando il giudice stabilisce l’affido condiviso con tempi paritari e mantenimento diretto, l’ex di Marco si vendica denunciando sia lui che la sua nuova compagna per abusi sessuali su Sara, che nel frattempo è diventata una ragazzina di undici anni. La notizia gli viene comunicata dagli assistenti sociali via telefono. Il contraccolpo psicologico è fortissimo: "Mi ha accusato di aver baciato mia figlia con la lingua e di averla molestata, mentre la mia compagna è stata accusata di aver toccato in più di un’occasione la piccola nelle parti intime prima di andare a dormire". Accuse infamanti che decadono quando Sara, che viene ritenuta dai giudici idonea a testimoniare, nel corso dell’incidente probatorio racconta che nessuno dei due le ha mai fatto nulla del genere. Nega, tentenna, non sa nemmeno spiegare nello specifico di cosa si parla.

Il caso viene archiviato, ma i bambini restano con la donna e la sua compagna anche se dall’inchiesta emergono particolari inquietanti. Nel corso delle indagini, un consulente forense incaricato di analizzare i cellulari delle parti scopre che Sara ha effettuato decine di accessi a siti internet vietati ai minori. La ragazzina consulta quasi quotidianamente contenuti pornografici a sfondo lesbico. Il papà è atterrito. È convinto che la “sessualizzazione precoce” di sua figlia sia dovuta alla convivenza con la coppia. “Sicuramente è stata in qualche modo plagiata da sua madre e dalla compagna, o comunque la quotidianità con loro l’ha scioccata fino a questo punto”, commenta il padre dell'adolescente. I suoi figli non li vede più dal settembre del 2018.

“L’anno perso con i miei figli - riflette ad alta voce - non me lo ridarà nessuno, le cicatrici sono indelebili". "Ai giudici però - aggiunge - chiedo giustizia, perché i miei bambini possano essere ripagati delle sofferenze che hanno subito".

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