È morta Svetlana Aleksievič, ma lei smentisce: "Sto bene"

La giornalista e scrittrice bielorussa Svetlana Aleksievič, Premio Nobel per la Letteratura nel 2015, ha smentito la notizia della sua morte, annunciata da un finto account Twitter della nuova ministra francese alla Cultura

È morta Svetlana Aleksievič, ma lei smentisce: "Sto bene"

Smentita la notizia della morte di Svetlana Aleksievič, la giornalista e scrittrice bielorussa vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 2015.

A darne l'annuncio era stato un account Twitter attribuito alla nuova ministra della Cultura francese Francoise Nyssen, a capo della casa editrice Actes Sud che ha pubblicato in Francia le opere della scrittrice.

Ieri, su Twitter, da un account di Nyssen, era apparsa la notizia, in francese e in inglese, della morte di Alexievich: "Una notizia terribile. Svetlana Alexievich è morta. Non ho dettagli".

Post però subito smentito da un altro tweet che avvertiva che l'account era falso ed era stato creato dal giornalista Tommaso Debenedetti, conosciuto per aver, per oltre 10 anni, scritto interviste inventate a personaggi di spicco.

La scrittrice bielorussa 68 enne ha subito smentito la notizia: "Mi sento bene - ha affermato la scrittrice - Non capisco come si sia diffusa questa voce".

Nata in Ucraina nel 1948 da padre bielorusso e madre ucraina, è cresciuta in Bielorussia. È nota soprattutto per il suo lavoro di cronista dei principali eventi dell'Unione Sovietica della seconda metà del XX secolo: dalla guerra in Afghanistan, al disastro di Černobyl, ai suicidi seguiti allo scioglimento dell'URSS.

Fra le sue opere, le più conosciute e apprezzate sono "Tempo di seconda mano" e "Preghiera per Cernobyl". Alexievitch raccoglieva testimonianze dirette che poi usava in modo letterario. Le sue opere sono state tradotte dal russo in varie lingue, facendosi conoscere in tutto il mondo.

L'8 ottobre 2015 è stata insignita del Premio Nobel per la letteratura, "per la sua scrittura polifonica, un monumento alla

sofferenza e al coraggio nel nostro tempo". È stata la quattordicesima donna a ottenere il prestigioso riconoscimento, la prima persona bielorussa a vincerlo e la seconda persona di origini ucraine, dopo Shmuel Yosef Agnon.

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