È un vero e proprio assedio quello a cui stanno assistendo gli abitanti di Lampedusa, degno delle peggiori giornate vissute durante le fasi più acute dell'emergenza immigrazione. Nelle ultime ore sono stati 15 gli sbarchi contati sull'isola più grande delle Pelagie. Se a questi si sommano i sette approdi di domenica, si arriva a un totale di 22 barconi arrivati.
L'allarme delle ultime ore
Gli ultimi tre barconi sono arrivati stamattina, così confermato dall'Agi. In totale, con il favore della luce, hanno messo piede a Lampedusa 200 migranti. A notarli sono stati come sempre gli uomini della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera, i quali hanno fatto scattare le operazioni di soccorso.
Per loro si è trattato di un brusco risveglio dopo una notte passata a fare la spola tra il porto e il tratto di mare antistante l'isola. Ben nove barconi sono stati infatti intercettati e trainati fin all'interno del molo Favarolo. Altri tre mezzi con migranti a bordo sono invece riusciti a sbarcare in modo autonomo.
Tra i 12 barconi fermati dalle motovedette e tra i tre invece arrivati direttamente sull'isola, in totale sono state contate qualcosa come 670 persone salpate con ogni probabilità dalla Tunisia. Le condizioni del mare, tornato a essere calmo dopo alcune giornate di maltempo, hanno spinto i trafficanti di esseri umani dall'altro lato del Mediterraneo a mettere in acqua quanti più barconi possibili.
Adesso è emergenza nell'hotspot
Ai 670 migranti arrivati nelle ultime ore vanno aggiunti i 400 giunti domenica a seguito di sette differenti sbarchi. Dunque a Lampedusa sono approdate in meno di 48 ore più di mille persone. Considerando che il locale hostpot di contrada Imbriacola può contenere solo un centinaia di ospiti, ben si può comprendere l'emergenza in atto sulla più grande delle Pelagie.
Per alleggerire il peso sulla struttura ieri in 129 sono stati fatti salire a bordo della nave Suprema, una di quelle usate per la quarantena dei migranti. Tuttavia adesso è corsa contro il tempo per il trasferimento delle persone appena arrivate lontano da Lampedusa. Il rischio è il definitivo collasso della situazione sull'isola, anche perché il mare calmo non promette nulla di buono e nelle prossime ore potrebbero arrivare nuovi barconi.
Il fallimento di Di Maio
Già da giorno a Lampedusa si contano nuovi sbarchi. Non ci si aspettava forse una ripresa così repentina degli approdi, si sperava in qualche modo nella “tradizionale” tregua d'autunno, stagione in cui le partenze dalla Tunisia non spariscono del tutto ma il cui numero negli anni scorsi è apparso ridimensionato.
Il fatto che dal Paese nordafricano si continui a partire è una certificazione dell'attuale fallimento degli accordi presi ad agosto con il locale governo. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, il 17 agosto a Tunisi avevano strappato un'intesa volta a far diminuire le partenze dalle coste tunisine. Il trend invece sta proseguendo. Nel 2020, secondo i dati del Viminale, sono sbarcati 11.620 tunisini, il 42% del totale.
Sul caso si registrano
le dichiarazioni anche del segretario della Lega, Matteo Salvini: "Nelle ultime ore sbarcati a Lampedusa più di 900 clandestini! Porte chiuse per gli Italiani e porti aperti per i clandestini? Vergogna!", ha scritto su Facebook l'ex ministro dell'Interno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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