Un imam invitato a conferenziare durante le celebrazioni del santo patrono. Succede a Villa Camera, una frazione del comune di Campli, in provincia di Teramo. La notizia è stata data su almeno un paio di quelli che vengono chiamati "blog tradizionalisti".
In occasione dei cinquecento anni di culto di San Liberatore, sono state organizzate una serie d'iniziative. Tra queste spicca un convegno, l'unico previsto all'interno del manifesto riepilogativo, intitolato "Gesù nel Corano", che si terrà il prossimo tre agosto, alle ore diciotto e trenta, presso la parrocchia dedicata allo stesso santo. L'imam chiamato a relazionare è Mustapha Batzamia, vertice religioso dell'intera comunità musulmana abruzzese.
Una scelta che non è stata accolta con favore da tutti i cattolici. Stando a quanto si legge qui, per esempio, alcuni fedeli avrebbero già fatto sentire la loro voce contrariata. Tanto che alla fine nessuno avrebbe promosso la conferenza con convinzione. Lo stesso vescovo Lorenzo Leuzzi, secondo quanto ipotizzato su questo blog, potrebbe essere stato "colto di sopresa".
Monsignor Michele Seccia, che invece è il vescovo della diocesi di Teramo, si è recato più di un anno fa in visita presso la moschea di Villa Camera. Ma qui, a essere messa in discussione da chi sta criticando la presenza dell'imam, non è la bontà del dialogo interreligioso. Pare, anzitutto, che per via della conferenza in programma, non verrà celebrata l'eucaristia. Un fatto che alcuni ritiengono essere "grave".
Qualcuno, su Chiesaepostconcilio, è arrivato a dichiarare che questa manifestazione "è un gravissimo atto contro la fede cristiana", dato che "gli islamici infatti non riconoscono nostro signore Gesù Cristo nella sua natura divina ma lo considerano solo come un semplice profeta". I 'tradizionalist'i, insomma, sembrano avere le idee chiare.
"Un
tempo - hanno concluso - in occasione degli eventi giubilari si invitavano i predicatori per 'per accendere ne'cuori umani la fede cristiana'. Ora si invitano gli imam ...". La vicenda potrebbe continuare a far discutere.
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