Adottato da due papà all'estero. Cassazione: ok a trascrizione in Italia

Il massimo consesso della giustizia italiana riporta, a chiare lettere, l'ininfluenza dell'orientamento sessuale nelle controversie riguardanti minori

Adottato da due papà all'estero. Cassazione: ok a trascrizione in Italia

La Cassazione ha rigettato il ricorso dell'Avvocatura dello Stato di New York nel caso di un bambino adottato da una coppia italo-americana. La giustizia americana negava il diritto al minore di essere riconosciuto in Italia così da divenire un cittadino italiano.

La decisione della Cassazione

L'intera vicenda è stata ricostruita in una nota comunicata dall'avvocato Alexander Schuster, il quale ha difeso la famiglia in tutti i gradi di giudizio. Come ha sottolineato l'agenzia Lapresse, l'omogenitorialità non è contraria all'ordine pubblico. La Corte ha affermato che è patrimonio dell'ordine pubblico italiano il "principio di non discriminazione", rivolto sia a non determinare "ingiustificate disparità di trattamento" nello status filiale dei minori "con riferimento in particolare al diritto all'identità ed al diritto di crescere nel nucleo familiare che meglio garantisca un equilibrato sviluppo psico—fisico nonché relazionale" sia a non "limitare la genitorialità esclusivamente sulla base dell'orientamento sessuale della coppia richiedente".

La decisione è stata registrata nella sentenza n. 33/2021 della Corte costituzionale, secondo cui l'adozione in casi particolari è soluzione non adeguata per tutelare il minore. Il massimo consesso della giustizia italiana riporta, a chiare lettere, l'ininfluenza dell'orientamento sessuale nelle controversie riguardanti minori, ciò che si confida eviterà ulteriori dubbi nei giudici quando si tratta di tutelare i minori e le loro famiglie arcobaleno.

Le parole dell'avvocato Schuster

Ricordiamo che le Sezioni unite riconoscono espressamente che le coppie omosessuali godono di una legittima aspirazione alla genitorialità, aspirazione tutelata dall'art. 2 della Costituzionale e dall'art. 8 della CEDU. Per l'avvocato Schuster, che ha difeso la famiglia in tutti i gradi di giudizio, "si tratta di una sentenza storica", perché fa finalmente "piazza pulita di pregiudizi e dubbi che ancora albergano in taluni giudici. Con questa sentenza i diritti del minore e delle coppie omoaffettive ricevono pieno riconoscimento, senza che - lo scrivono a chiare lettere le Sezioni unite - si possa più operare alcuna discriminazione".

"Spiace che anche questa volta l'Avvocatura dello Stato in nome del Sindaco di Samarate abbia favorito anni di cause e che, nonostante si sia fatta portavoce di tesi che ledono i diritti del minore e che, lo dice la Cassazione, condurrebbero ad esiti discriminatori, non sia chiamata a pagare le spese legali", ha aggiunto l'avvocato Schuster.

Queste famiglie, a detta dello stesso Schuster, trovano, in Italia, "ostacoli economici insormontabili per far valere i propri diritti, spesso rinunciandovi.

La compensazione sistematica delle spese legali diviene così una violazione dei loro diritti fondamentali. Sarebbe tempo che il legislatore intervenisse e tutelasse queste famiglie una volta per tutte, come ha imposto di fare la Corte costituzionale nelle due recenti sentenze".

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