"Agì con lucidità aggressiva": ecco il volto del killer di Trieste

Dopo aver visionato i filmati della sicurezza interna della questura il gip convalida il fermo del dominicano

"Agì con lucidità aggressiva": ecco il volto del killer di Trieste

Alejandro Augusto Stephan Meran non è un pazzo. Almeno per il gip che ha convalidato il suo arresto e che ha condiviso l'impianto accusatorio del pm. Il 29enne dominicano che venerdì scorso ha imbracciato due pistole e ha ucciso Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, rispettivamente di 31 e 34 anni, ha mostrato "lucidità" nella "manovra aggressiva" con cui prima ha ucciso i due agenti della questura di Trieste, ne ha ferito alla mano un terzo e poi, sempre sparando ad altezza d'uomo, "come si evince dai filmati tratti dalla sicurezza interna della questura" ha tentato l'omicidio "di almeno altri 8 agenti", tra cui tre addetti alla vigilanza degli uffici di via Tor Bandena, quattro agenti in forza alla Squadra mobile che erano nell'auto fuori è sono intervenuti per bloccarlo e di un altro poliziotto intervenuto dopo gli spari.

È questo il quadro che emerge nel decreto di fermo vergato dal pm Federica Riolino che, sostenendo la presenza di "gravi indizi" di colpevolezza, ha chiesto e ottenuto dal gip, la convalida della misura cautelare. Il 29enne si trovava in questura per il furto di uno scooter. Ha chiesto di andare in bagno e una volta uscito è riuscito a impossessarsi della pistola di Rotta e ad ucciderlo, poi ha ucciso anche Demenego e si è fatto largo nell'atrio della questura con le due semiautomatiche tolte alle vittime - particolare dedotto dalle immagini delle telecamere - prima di essere ferito all'inguine e bloccato da uno degli agenti della Mobile che rientrava in via Tor Bandena. Il fratello dell'arrestato ha sempre fatto riferimento a un disturbo psichico, ma il 29enne non era in cura in nessun servizio di igiene mentale del capoluogo. Per la procura "orientano per una semplice scarsa lucidità solo i farmaci rinvenuti all'esito della perquisizione domiciliare". Un elemento su cui, al momento, la difesa dell'indagato non si pronuncia, ma che avrà un ruolo centrale in sede processuale.

Adesso, Meran è piantonato all'ospedale di Cattinara di Trieste. In questa foto di qualche anno fa, che pubblichiamo in esclusiva, indossa una camicia con disegni floreali e ha il piercing all'orecchio sinistro. Si trova in compagnia del fratello Carlysle, entrambi sono sorridenti, come quando a quell'età ci si fa belli per andare a un party. Non è dato sapere se si trovino in Germania o a Ponte nelle Alpi dove ha abitato dal maggio 2017 all'agosto 2018 e dove avrebbe lavorato per qualche giorno come corriere espresso per una ditta. La foto segnaletica che invece hanno diffuso alcuni siti di informazione è ben diversa. Alejandro ha i capelli molto più corti e non ci sono sorrisi.

Fonti del Giornale.it hanno fatto sapere che la divulgazione degli audio non ha fatto piacere ai piani alti della questura "anche perché all’interno c’erano alcune notizie non precise" sulla dinamica. La divulgazione delle notizie ora è centellinata ed è stato chiesto, o meglio indicato, di non mandare in giro foto e video.

Anche perché, precisano le fonti, si vuole evitare quanto successo a Roma per la fotografia dell’americano bendato. Negli ambienti vicini alla questura continuano a ripetere che "il momento è complicato" e "il dolore è tanto".

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