Dopo le siringhe anche gli aghi. E a farne le spese ancora la Lombardia. Dalla sede romana della struttura commissariale, secondo quanto riporta AdnKronos, non solo sarebbero arrivati aghi inadatti per la somministrazione del vaccino anti Covid di Pfizer, ma pure pacchi di soluzione fisiologica avvolta in pellicola trasparente. Tutto privo di un confezionamento e senza uno straccio di rintracciabilità identificabile. Un "pasticcio" che potrebbe compromettere la campagna vaccinale, già minata da tagli nelle forniture, lungaggini burocratiche e varianti varie.
"L'ultima consegna di vaccini - si legge nella segnalazione alla Regione Lombardia da parte dei medici degli hub vaccinali - è stata accompagnata da consegna di dispositivi inadeguati alla somministrazione, nello specifico: aghi 22 G1 pollice descritti 'come per somministrazione Pfizer'; aghi 22 G 1.5 descritti come 'per somministrazione Pfizer'; aghi 25 G 1,5; soluzione fisiologica avvolta in pellicola trasparente senza confezionamento e senza rintracciabilità del lotto". E all'opportuna segnalazione del problema si accompagna la richiesta di informare la struttura commissariale delle pesanti anomalie e avere assicurazioni che la cosa non si ripeta con le prossime consegne. Anche perché gli aghi giusti ci sarebbero eccome. Almeno a giudicare dal decreto di aggiudicazione per la fornitura firmato dal commissario il 4 gennaio scorso ne sarebbero già stati consegnati al 31 gennaio oltre 170 milioni. Un quantitativo più che sufficiente per tutti.
Intanto, in attesa che da Roma battano un colpo, i centri vaccinali lombardi devono arrangiarsi da soli, rimediando all'ennesimo pasticcio. Come a inizio gennaio con le siringhe, rimpiazzate intaccando le scorte stoccate nei magazzini degli ospedali. Gli hub della Regione stanno "provvedendo con approvvigionamenti propri a procurarsi il materiale" necessario per le vaccinazioni anti Covid-19.
Non solo. Per evitare nuovi "scherzi" alle prossime forniture, i sanitari lombardi chiedono alla Regione di premere per avere in via anticipata da ora le schede tecniche dei dispositivi contrattualizzati previsti. Insomma, nel mirino c'è sempre lui il commissario per l'emergenza Domenico Arcuri.
Che dimezzato negli incarichi, uscito dai radar e dato più volte per finito, è ancora lì a gestire la partita che scotta: l'approvigionamento dei vaccini contro il Covid. Ma sulla campagna vaccinale la Lombardia si gioca tutto e non è più pronta a fare sconti alla malagestione commissariale. Arcuri è avvisato.
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