Sono stati avvelenati da pesticida vietato dal 2008 dalla Ue perché incolore e inodore i cioccolatini che avrebbero ucciso Sebastian Lupescu, il bambino romeno di 5 anni di Naro (Agrigento), deceduto due giorni fa al Policlinico di Messina e nei suoi fratellini di 7 e 10 anni, adesso fuori pericolo.
Secondo gli inquirenti si tratta di residui ancora in circolazione o importato da Paesi extra Ue. La Procura di Agrigento, con il visto del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e del sostituto Andrea Maggioni, ha intanto disposto la restituzione della salma ai genitori del bambino. La famiglia sta organizzando i funerali, che, secondo le loro intenzioni, dovrebbero essere celebrati in Romania. Non sarà infatti eseguita l’autopsia sul corpo dopo l'esito degli esami tossicologici che hanno chiarito le cause dell’avvelenamento.
L'8 marzo, quando è avvenuta la tragedia, i cioccolatini erano in una busta di plastica, assieme a una bottiglia di vino e delle arance, lasciata davanti la casa della famiglia romena. Si tratta di un nucleo familiare "ben inserito" nel contesto sociale ed economico di Naro e ben voluto da vicini di casa e nel quartiere.
Gli investigatori non escludono che l’obiettivo non fossero i bambini, ma una "punizione" nei confronti di adulti. I genitori del piccolo non hanno saputo offrire spunti investigativi particolari: "Siamo lavoratori, non abbiamo nemici perché non abbiamo fatto del male ad alcuno. Chiediamo soltanto giustizia per i bambini e per noi"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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