Aids, il Papa: "Nessuno sia escluso da cure"

Bergoglio ricorda l’impegno silenzioso di tanti missionari e operatori: "Preghiamo per medici e ricercatori"

Aids, il Papa: "Nessuno sia escluso da cure"

Cure accessibili per tutti i malati, senza esclusioni. Il monito arriva da papa Francesco che, dopo l’Angelus in piazza San Pietro, ricorda che oggi ricorre la Giornata mondiale per la lotta contro l’Hiv e l'Aids. "Esprimiamo la nostra vicinanza alle persone che ne sono affette, specialmente ai bambini - ha avvertito il Santo Padre - una vicinanza che è molto concreta per l’impegno silenzioso di tanti missionari e operatori". Il Pontefice ha invitato i fedeli a pregare anche per i medici e i ricercatori affinché "ogni malato, nessuno escluso, possa accedere alle cure di cui ha bisogno".

Con un inserto a braccio durante la recita dell'Angelus, Bergoglio ha voluto spiegare che parlare di pace non è utopia né aspirazione irrealizzabile. Così la sua preghiera, diversa nello stile dagli appelli "politici" per la pace rinnovati anche nei giorni scorsi (in particolar modo quelli per la Siria e per il Medio Oriente), è comunque suonata con forza ai fedeli che, stipati in piazza San Pietro, le stavano ascoltando. "Permettetemi di ripetere queste parole del profeta - ha detto mentre spiegava il senso della storia e della speranza dei cristiani - spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci". Per il Santo Padre, un giorno verrà il "giorno della pace". E sarà, appunto, il giorno in cui "una nazione non leverà la sua spada contro un’altra". "Ma quando accadrà questo?", si è chiesto Bergoglio. "Che bel giorno sarà quello nel quale le armi saranno smontate per essere trasformate in strumenti di lavoro! Che bel giorno sarà questo. E questo è possibile, scommettiamo - ha esortato - sulla speranza di una pace che sarà possibile".

A queste parole dette a braccio, i fedeli hanno regalato a papa Francesco un applauso convinto e affettuoso. Le parole dal cuore del Pontefice, che tali sono sembrate quelle in cui ha voluto far sue le parole dei profeti dell’Antico Testamento, ben si inserivano nella riflessione che ha proposto ai fedeli oggi, prima domenica di Avvento, il tempo in cui i cristiani si preparano al Santo Natale. Il Papa ha, infatti, invitato a rinnovare "l'orizzonte della nostra speranza" e a ritrovare "una speranza che non delude". "Riscopriamo - ha invitato - la bellezza di essere tutti in cammino: la Chiesa, con la sua vocazione e missione, e l’umanità intera, i popoli, le civiltà, le culture, tutti in cammino attraverso i sentieri del tempo". "Questo cammino - ha spiegato - non è mai concluso. Come nella vita di ognuno di noi c’è sempre bisogno di ripartire, di rialzarsi, di ritrovare il senso della meta della propria esistenza, così per la grande famiglia umana è necessario rinnovare sempre l’orizzonte comune verso cui siamo incamminati. L’orizzonte della speranza.

Il tempo dell’Avvento, che oggi di nuovo incominciamo - ha detto ancora il Pontefice - ci restituisce l’orizzonte della speranza, una speranza che non delude perchè è fondata sulla Parola di Dio".

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