Alan Kurdi ha ottenuto il porto in Italia. La nave da soccorso in mare della ong Sea Eye è stata indirizzata al porto di Olbia, dove sono ora in corso le operazioni di sbarco dei 125 migranti a bordo. Inizialmente, alla nave battente bandiera tedesca era stato assegnato un punto di rada all'interno dello specchio marittimo sardo nei pressi di Arbatax, con il coordinamento della Guardia costiera italiana, per dare riparo all'imbarcazione a causa delle cattive condizioni meteomarine. Sarebbe dovuta rimanere all'ancora qualche giorno, prima di rimettersi in viaggio in direzione Marsiglia, dove il sindaco aveva aperto il porto. Nel primo pomeriggio di ieri, invece, la comunicazione da parte del Viminale della concessione allo sbarco sull'isola, da effettuare presso il porto di Olbia. Una decisione che non è stata gradita, tanto che questa mattina un gruppo di attivisti della Lega, ringraziati da Matteo Salvini, si è riunito nel porto sardo per protestare.
È finita così la vicenda che si è protratta per circa una settimana. Alan Kurdi ha più volte sollecitato la Guardia Costiera a concedere lo spazio marittimo italiano, prima quello siciliano (sull'isola madre e su Lampedusa) e poi, lungo la navigazione, nei porti sardi che la nave avrebbe incrociato nel viaggio verso Marsiglia. Un viaggio che, fin dalle prime ore, era evidentemente diretto verso la costa sarda. In un primo momento, l'autorità marittima italiana sembrava voler seguire la linea del pugno duro, spiegando ad Alan Kurdi che le operazioni si soccorso effettuate non erano state in zona SAR italiana e, soprattutto, non erano state coordinate dall'autorità italiana. Per questa ragione, si invitava l'equipaggio a contattare Brema, ossia l'autorità search e rescue di riferimento per la nave battente bandiera tedesca.
Un pugno di ferro durato poche ore. Non potendo sbarcare in Sicilia e non trovando apparentemente sostegno dalle autorità italiane, la nave ha quindi annunciato di fare rotta su Marsiglia e ha ripreso il mare. A quel punto, però, è arrivata la nota di Parigi che invitava l'Italia a farsi carico dei migranti a bordo di Alan Kurdi: "Da due anni siamo sempre al fianco dell'Italia nel meccanismo di solidarietà per la gestione degli sbarchi. Le chiediamo quindi di rispondere favorevolmente alla richiesta formulata dall'Ong di attraccare nel porto sicuro più vicino". Poche ore dopo, l'Italia ha aperto i suoi confini (non i porti, perché tecnicamente in stato di emergenza sono chiusi) e ha poi concesso lo sbarco. Eppure, da Marsiglia era arrivato l'invito esplicito per Alan Kurdi. Inoltre, la nave della Ong ora si trova a Olbia, circa 30 miglia nautiche a sud di Bonifacio, porto francese che la nave avrebbe trovato poco dopo, proseguendo la sua navigazione verso nord.
"Perché una nave tedesca diretta in Francia dopo essere stata respinta da Malta con 125 clandestini a bordo sta sbarcando proprio ora in Italia, a Olbia?", dice Matteo Salvini in un videomesaggio condiviso sui suoi social. "Non è generosità, non è solidarietà: significa farsi prendere in giro. Punto. Ringrazio il deputato Eugenio Zoffili che in questo momento, insieme a consiglieri e militanti sardi, sta cercando di bloccarne lo sbarco in Sardegna", conclude Matteo Salvini. Eugenio Zoffini questa mattina si è seduto davanti alla passerella del molo Cocciani, dove è attraccata la nave. Solo lui è riuscito a raggiungere la nave. Gli altri, compreso l'assessore regionale ai trasporti Giorgio Todde, sono stati bloccati dal cordone di sicurezza. "State negando ai rappresentanti dei sardi di sovrintendere a questa operazione senza alcun senso", hanno dichiarato le persone bloccate. "Stiamo con le forze dell'ordine, costrette a prendere ordini da questo governo di incapaci che consente l'ennesimo sbarco di clandestini in terra sarda", ha invece affermato Zoffili.
"Si aprono le porte ai clandestini e in malo modo vengono lasciati dietro alle cancellate, le sbarre, i consiglieri regionali che vogliono verificare quanto sta succedendo", denuncia Zoffili in un video pubblicato sul suo profilo Facebook. "Io da qua non mi muovo, dimostrando pacificamente contro questa vergogna e contro il trattamento riservarto ai rappresentanti del popolo sardo. Noi abbiamo espresso contrarietà anche tramite il governatore Solinas. La Lega è la prima forza in Sardegna contro lo sbarco degli immigrati di questa Ong", ha continuato Zoffili, sempre seduto davanti alla passerella di sbarco.
A bordo della Alan Kurdi non è piaciuta l'azione di Eugenio Zoffili, aspramente criticato dal presidente della Ong Sea Eye, Gorden Isler, a bordo della nave: "Un uomo difende l'Italia contro uomini, donne e bambini in cerca di
protezione con un sit-in. È un bene che abbia il cellulare con sé, altrimenti nessuno potrebbe scoprire questa stupida azione. Sicuramente vuole fare carriera in politica. Non c'è altro modo per spiegarlo".Ein Mann verteidigt Italien gegen schutzsuchende Männer, Frauen und Kinder mit einer Sitzblockade. Gut, dass er sein Handy dabei hat, sonst würde niemand von dieser albernen Aktion erfahren. Sicher will er Karriere in der Politik machen. Anders kann man sich sowas nicht erklären. pic.twitter.com/17x6rxpimq
— Gorden Isler (@gorden_isler) September 25, 2020
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