Emanuele Morganti è il ragazzo di 20 anni brutalmente ucciso da un gruppo di coetanei ad Alatri nella notte tra venerdì 24 e sabato 25 marzo. Un ragazzo come tanti, che non meritava di morire. Nessuno lo merita, non in quel modo. Ma qualcuno non la pensa così: gli animalisti e i vegani più estremisti.
La cattiveria degli animalisti
Nelle molte fotografie che ritraggono Emanuele in vita, ce n'è una che lo vede con in mano un pesce. La pesca era la sua passione, come la caccia. Per gli animalisti però questo è un peccato, punibile con la morte. Lo scrivono su Facebook come una sentenza. Dura e violenta, come i colpi che hanno straziato il corpo del giovane 20enne.
"Il ragazzo ucciso era un cacciatore, morte chiama morte, non mi tocca" scrive un utente animalista. E ancora: "La ruota gira, Emanuele è morto perché era un cacciatore" tuona un altro. Insomma, il verdetto degli animalisti è chiaro.
Senza pietà, perchè Emanuele uccideva gli animali e perciò non merita rispetto nemmeno da morto.È questa la lezione che ci impartiscono gli animalisti, cruda come il mondo animale che difendono, ma chiaramente disumana, come loro.
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