Se non ci fosse stato il sistema supplementare di erogazione elettrica, Roma oggi sarebbe rimasta senza acqua potabile: quattro albanesi, nella notte, hanno rubato 3240 chili di rame dal valore di cinquanta mila euro.
Cinquantadue matasse di rame, utilizate per collegare i tralicci elettrici che depurano l'acqua, sono stati rubati questa notte da quattro albanesi. Gli stranieri hanno rotto tutto l'impianto per mettere a segno il loro furto. I ladri, si legge nella denuncia, hanno scardinato il cancello di ingresso, poi, sono entrati nella struttura di "Acqua Vergine" di Roma con tre auto e hanno saccheggiato l'impanto di quasi tutto il rame.
Il furto di due chilometri di lunghezza di materiale ha reso l'impanto inutilizzabile, ma fortunatamente la struttura ha un sistema di emergenza che interviene in caso di mal funzionamento di quello principale. In questo modo, è stato possibile fare affidamento sul sistema supplementare e tutta la città di Roma ha evitato il disagio di rimanere senza acqua potabile.
I carabinieri, dopo un rocambolesco inseguimento, hanno fermato i quattro
albanesi che avevano con sé il bottino. Oggi, i ladri sono comparsi in tribunale per essere giudicati con rito direttissimo. Il giudice ha convalidato il loro fermo e ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
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