Alberto Musy, il consigliere comunale del Terzo Polo ferito il 21 marzo 2012 a colpi di pistola e morto la scorsa notte, era molto stimato per la pacatezza dei toni, che erano il suo stile anche in politica. Una esperienza nella quale si era tuffato nel 2011, accettando l'invito a candidarsi sindaco, pur sapendo di avere la strada sbarrata da Piero Fassino, cavallo vincente del centrosinistra, e Michele Coppola, schierato dall’asse Pdl-Lega Nord.
Avvocato, docente di diritto privato comparato, aveva 46 anni e da 19 mesi era in coma vegetativo. Era sposato con Angelica Corporandi D’Auvare, conosciuta durante una campagna elettorale per il Partito liberale, e aveva quattro figlie, appena tre anni la più piccola. Nella sua attività professionale si occupava, tra l’altro, di cause di lavoro. Musy insegnava all’Università del Piemonte Orientale, ma era stato docente anche a Montreal, New York e Tel Aviv. Nel 2011, dopo la rinuncia a candidarsi per il centrosinistra di Francesco Profumo, oggi presidente di Iren dopo essere stato ministro dell’Istruzione, Udc, Fli e Api avevano puntato proprio su Musy, un candidato della società civile con l’obiettivo di inserirsi nella lotta tra centrodestra e centrosinistra, cercare di convincere gli indecisi e riportare al voto i tante astenuti (34%) nella precedente consultazione.
A Musy, che nei quattro anni precedenti il voto del 2011 aveva studiato il rilancio di Torino per il centro Einaudi, tuttavia, aveva pensato anche una parte del Pdl, prima di optare, al termine di una lunga discussione interna, sulla candidatura di Coppola, attuale assessore regionale alla Cultura. Alle Amministrative Musy ha poi raccolto il 4,9% delle preferenze, con 21.896 voti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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