Alghero, sparò all'amico con la pistola del padre: "È stato un incidente"

Il 18enne aveva trovato una calibro 22, ma non sapeva fosse carica. L'amico, 19enne, è morto sul colpo

Alghero, sparò all'amico con la pistola del padre: "È stato un incidente"

"Si è trattato di un tragico incidente". Così Lukas Saba, 18 anni ha spiegato l'omicidio di Alberto Melone, 19enne di Alghero e suo amico fratterno, ucciso con un colpo di pistola.

Secondo quanto ha raccontato Saba nel corso dell'interrogatorio, venerdì sera, i due amici erano in un appartamento in piazza del Teatro, ad Alghero vecchia, insieme ad altri amici. Lukas, poi, aveva tirato fuori l'arma che il padre deteneva, non si sa ancora de legalmente o senza licenza. Secondo quanto emerso, sembra che Lukas abbia puntato la pistola contro Alberto per gioco e abbia premuto il grilletto senza sapere che il colpo era in canna, ma la calibro 22 era carica e ha centrato il 18enne alla base del collo, uccidendolo.

Poi i ragazzi, sotto choc, avrebbero tentato di mettere in scena una rapina finita male: agli inquirenti avevano raccontato che Alberto aveva aperto la porta a uno sconosciuto, che gli aveva sparato a bruciapelo. Ma la versione dei giovani non ha retto e, nella notte il ragazzo è crollato ed è stato fermato come indiziato per l'omicidio dell'amico.

Quando stamattina è stato sottoposto all'interrogatorio dal gip, l'arresto è stato convalido e la richiesta agli arresti domiciliari presentata dalla difesa è stata rifiutata. Nel frattempo, sul corpo di Alberto è stata disposta l'autopsia e alcuni esami specifici verificheranno la traiettoria del proiettile.

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