In questa estate torrida con temperature da record non si può neppure cercare di refrigerarsi mangiando un bel gelato al gusto vaniglia. O comunque si deve fare attenzione a quale scegliere. È stato infatti pubblicato un avviso di allerta alimentare riguardante il famoso gelato Häagen-Dazs , un marchio leader del settore. L’avviso di ritiro dal mercato per ‘rischio chimico’, stabilito dalla stessa azienda produttrice, che si riferisce alle confezioni da 460 ml di gelato al gusto vaniglia, è stato pubblicato lo scorso 12 luglio direttamente sul sito del ministero della Salute. Al loro interno sarebbero infatti state rilevate alcune tracce di ossido di etilene.
Attenti a questi lotti
I lotti interessati sono quelli con le seguenti scadenze: 15-7-22, 3-8-22, 5-8-22, 13-12-22, 19-1-23, 16-2-23, 6-4-23, 20-4-23, 8-5-23 e 16-5-23. A scopo precauzionale, viene chiesto a chiunque abbia acquistato una di queste confezioni di gelato alla vaniglia, con le specifiche scadenze riportate, di riportare la confezione di prodotto acquistata al punto vendita. Come abbiamo detto in precedenza, il brand del prodotto è Häagen-Dazs, mentre il marchio di identificazione dello stabilimento o del produttore è FR 62.817.030 CE. La ragione sociale dell’OSA a nome del quale il prodotto è commercializzato è Häagen-Dazs Arras Snc, con sede dello stabilimento a Tilloy Les Mofflaines, in Francia. È una famosa marca statunitense di gelato, creata nel 1961 da Reuben Mattus a Brooklyn, New York, che produce gelati, sorbetti e yogurt-gelato. Col tempo diventò anche una catena di negozi per la vendita degli stessi prodotti. La sede italiana è stata aperta a Milano nel 1992. Dopo la stagione nera del cioccolato iniziata in periodo pasquale, nella quale sono stati ritirati dal mercato diversi lotti di prodotti di famosi marchi per la presenza di salmonella, adesso tocca al gelato.
Cos'è l'ossido di etilene
L’ossido di etilene è un gas, una sostanza tossica che potrebbe essere cancerogena, che viene usata nell’industria petrolifera, ma anche in ambito medico per disinfettare e sterilizzare, oltre che nella filiera alimentare come conservante e disinfettante. La sostanza in questione viene anche utilizzata dall’industria delle spezie degli Stati Uniti con effetto biocida, ovvero per prevenire contaminanti microbici come Salmonella ed Escherichia Coli, e per ridurre la carica batterica, come lieviti e muffe e altri patogeni. Se inalato, l’ossido di etilene può creare problemi alla salute, andando a causare mal di testa e problemi alla vista. Se l’esposizione alla sostanza è prolungata per qualche minuto, anche convulsioni. Nei casi più gravi può arrivare a causare ictus e addirittura coma. Si tratta anche di un irritante delle vie respiratorie e può portare al versamento di liquidi in esse, anche dopo alcune ore dall’avvenuta esposizione.
Come sperimentato in laboratorio, sulle cavie è stato dimostrato che l’ossido di etilene provoca tumore al fegato e problemi riproduttivi, come aborti spontanei e mutazioni nel feto. Ancora non esistono però dati certi sugli effetti che può avere sull’uomo. È stato invece accertato che una esposizione cronica all’ossido di etilene possa provocare la cataratta, l’opacizzazione parziale o totale del cristallino, la lente biconvessa che si trova situata all'interno del bulbo oculare, tra l'iride ed il corpo vitreo.
Questo sistema diottrico naturale trasparente permette di visualizzare in modo corretto le immagini e, se colpito da cataratta, rende la visione offuscata. In Europa ‘ossido di etilene è stato vietato come pesticida, ma continua comunque a essere utilizzato nelle materie prime di importazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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