La vittoria degli alpini: sfrattato il centro sociale (abusivo)

Il Cai intende rilevare l'edificio occupato 8 anni fa. E il centro sociale avverte: "Dovrete blindare le vostre manifestazioni, perché noi saremo sempre lì"

La vittoria degli alpini: sfrattato il centro sociale (abusivo)

Gli alpini sfrattano il centro sociale Foa Boccaccio. Nell'ex stadio Mauro di via Rosmini a Monza, infatti, nascerà tra un paio d'anni la Casa della montagna del Cai e i suoi attuali occupanti abusivi, stabilitisi lì otto anni fa, dovranno andarsene.

Nell'ultima assemblea, i circa 900 soci della sezione monzese del Cai hanno dato parere positivo, per realizzare il progetto Quota 162, un'operazione attesa da tempo. Secondo quanto ricorda Libero, infatti, la proposta di realizzare una Casa della montagna gira dal 1981. E ora, dopo 8 anni di illegalità, i militanti del Boccaccio sono costretti a fare le valigie e lasciare lo stadio.

Per lo sfratto, però, ci sarà ancora tempo, dato che il Cai formalizzerà il rogito entro fine gennaio e, tra progetti e inizio dei lavori potrebbero passare almeno 2 anni. Ma è già un inizio, che questa volta minaccia seriamente il centro sociale abusivo.

I membri del centro non ci stanno e hanno affidato la loro oppsizione a una lettera, indirizzata al Cai di Monza, in cui criticano la decisione a suon di slogan come "Via Rosmini non è in vendita" e "Il Boccaccio non si tocca". L'assemblea del Cai, ai tempi delle prime proposte, aveva votato la realizzazione della Casa della montagna in un'area comunale che avrebbe dovuto essere abbandonata. "La questione principale è che l’area di via Rosmini non è né vuota né dismessa", fanno notare i membri del centro sociale, ricordando di averla occupata 8 anni fa. "È in questo luogo- sottolineano-che abbiamo consolidato la nostra esperienza quasi ventennale sul territorio, attivando un processo autogestito di recupero dello stabile". Poi accusano il Cai di "schierarsi contro i giovani della città (gli stessi a cui si vorrebbe principalmente destinare Quota162!) che, a migliaia, vivono le iniziative organizzate dalla FOA Boccaccio come unica alternativa culturale e politica costruita dal basso". Infine una sorta di avvertimento, che suona quasi come una minacci: "Dovrete blindare le vostre presentazioni pubbliche, le vostre inaugurazioni e tutte le occasioni in cui cercherete di creare consenso intorno a questo progetto, perché noi saremo lì a ricordarvi, insieme alle tante realtà che già si sono pronunciate in difesa del Boccaccio, che l’errore commesso è stato inqualificabile".

Parole che arrivano da chi ha occupato la proprietà altrui, senza curarsi delle regole e andando contro la legge. Una situazione che non sembra essere molto gradita agli abitanti della zona.

Libero ricorda che, un anno e mezzo fa, i residenti avevano inviato al comune e alla prefettura un esposto, per lamentarsi della musica ad alto volume, che il centro sociale lasciava per tutta la notte. Negli anni si sarebbero poi registrati episodi di vandalismo e violenza, per i quali erano intervenute le forze dell'ordine.

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