Non c'è davvero pace per Antonio Ingroia. A poco più di un anno e mezzo dalla disastrosa esperienza alle elezioni politiche con Rivoluzione Civile e dal (non troppo gradito) trasferimento ad Aosta, ecco un'altra tegola per l'ex magistrato siciliano.
La Sicilia e-servizi, società che è stato chiamato ad amministrare dal presidente di Regione Rosario Crocetta nel luglio scorso, potrebbe chiudere a breve. La causa: i troppi debiti.
Il futuro della società che fornisce servizi informatici per la Regione è messo a rischio dalla richiesta di pagamento di 88 milioni di euro di crediti non pagati da parte dell'ex socio privato, la Sicilia e-Servizi Venture, controllata dalla Engineering Spa.
Come racconta L'Espresso, all'inizio di agosto il Tribunale di Palermo aveva rigettato una richiesta di sequestro delle somme in questione - che Ingroia aveva definita "temeraria e infondata" - presentata dalla stessa Sicilia e-Servizi Venture.
Tuttavia l'ex pm ammette anche che essere costretti a pagare una somma così ingente "potrebbe far saltare tutto, col fine ultimo di aprire di nuovo il mercato agli operatori privati che finora hanno scorrazzato, proprio adesso che la Regione ha finalmente riconosciuto il valore strategico della società d’informatica pubblica".
Anche perché sulla sorte della società amministrata da Ingroia pende un'altra spada di Damocle: si tratta del credito di 75 milioni di euro stabilito un accordo firmato dall'allora governatore regionale Raffaele Lombardo
per Regione Sicilia con il socio privato. E come scrive L'Espresso, la priorità di Ingroia è proprio quella di "andare a verificare quell'accordo, controllando se ogni cifra pretesa è regolare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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