Supera il manganello ma non sostituirà di certo la pistola. Anche in Italia, da oggi, parte la sperimentazione del taser, un'arma, prodotta e usata negli Stati Uniti d'America, che non usa proiettili ma l'elettroshock. In Puglia verrà utilizzata a Brindisi. Ma non è l'unica città. Sono undici, infatti, i Comuni in totale in cui verrà utilizzato il taser: Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Palermo, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia e Brindisi. Ad usarla saranno polizia, carabinieri e guardia di finanza. Il decreto è stato firmato il 5 luglio scorso, ma già a marzo una circolare della direzione anticrimine prevedeva l'avvio della sperimentazione in sei questure. La pistola elettrica, prodotta dalla "Taser International, Inc.", è classificata tra le armi "meno che letali" e, attraverso la somministrazione di una scossa elettrica, ha lo scopo di permettere il fermo e l'arresto dei presunti ricercati, evitando l'uso di armi da fuoco. La società produttrice sostiene che le pistole elettriche non siano armi letali, malgrado siano state registrate numerose morti nel corso degli anni conseguenti al loro uso, soprattutto negli Stati Uniti, denunciate da Amnesty International e dall'Onu nel 2007.
Tra gli studi sull'uso del taser c'è lo 'Shock Tactics', l'indagine realizzata dalla Reuters che ha riferito di 1.005 persone morte in seguito all'utilizzo della pistola elettrica da parte della polizia: in nove casi su dieci si trattava di persone non armate e in un caso su quattro di persone con problemi mentali o neurologici. "Negli Stati Uniti i proiettili fanno mille morti all'anno, i mille morti le pistole elettriche li hanno fatti in 20 anni quindi è chiaro che, dal punto di vista della pericolosità, non sono equiparabili - precisa il portavoce di Amnesty, Riccardo Noury - Ma quando si dice che il rischio nell'uso della pistola elettrica è pari a zero, si dice una cosa inesatta". Molta attenzione deve essere prestata soprattutto per le donne in gravidanza e le persone cardiopatiche. Oltre che negli Stati Uniti, in cui l'uso della pistola elettrica è concesso anche ai civili, il taser è dato in dotazione alle forze di polizia in circa 107 paesi, tra cui Canada, Brasile e Australia, poi in Europa da Finlandia, Francia, Germania, Repubblica Ceca e Grecia, poi Regno Unito, Nuova Zelanda e Kenya.
L'idea di Salvini è che la dotazione venga estesa anche sui treni e nelle carceri. Su quest'ultimo argomento si è infatti espresso il segretario nazionale del coordinamento sindacale penitenziario Domenico Mastrulli che ha lamentato appunto l'esclusione del corpo dall'utilizzo di questa arma. Le linee guida emesse dal Dipartimento della Pubblica sicurezza definiscono il taser un'arma che fa uso di impulsi elettrici per inibire i movimenti del soggetto colpito. La distanza consigliabile per un tiro efficace è dai tre ai sette metri. Il taser "va mostrato senza esser impugnato per far desistere il soggetto dalla condotta in atto". Se il tentativo fallisce si spara il colpo, ma occorre "considerare per quanto possibile il contesto dell'intervento e i rischi associati con la caduta della persona dopo che la stessa è stata attinta". Bisogna tener conto della "visibile condizione di vulnerabilità" del soggetto (ad esempio una donna incinta) e fare attenzione all'ambiente per il rischio di incendi, esplosioni, scosse elettriche. Il taser è un dispositivo con all'interno una cartuccia. Ognuna di questa ha due dardi collegati con fili conduttori che, colpito il bersaglio, sino ad una distanza massima di poco meno di otto metri, trasmettono impulsi elettrici per cinque secondi, così da immobilizzare la persona tramite contrazione involontaria dei muscoli, consentendone il rapido ammanettamento.
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