"I giudici perseguano i reati e non contrastino i governi". Lo afferma, in una intervista al Messaggero, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che sul caso scoppiato attorno alle dichiarazioni del presidente dell’Anm, Piercamillo Davigo, aggiunge: "I giustizialisti sono alla ricerca di un nuovo leader. Spero che Davigo si sottragga a questo ruolo". Quindi chiede di "riformare le intercettazioni in nome della privacy". Alla domanda se si torna allo scontro magistrati-politica, Alfano replica: "Non lo definirei uno scontro, ma un attacco unilaterale che rompe un periodo molto duraturo che sembrava avere riportato a un livello normale la dialettica tra poteri e ordini dello Stato. Evidentemente, c’è un interesse al conflitto, ma la linea del governo è quella di andare avanti offrendo rispetto e pretendendo rispetto".
"Questo Paese - sottolinea Alfano - ha visto troppe volte governi cambiare a causa delle vicende giudiziarie e anche Prodi cadde per l’ingiusto arresto della moglie dell’ex guardasigilli. Questo è un governo di nuova generazione, senza tante biografie longeve e lunghi passati in cui scavare. Ma, a prescindere da ciò, continuo a sperare che i magistrati contrastino i reati e non i governi e che abbiano sempre chiaro il perimetro che la Costituzione assegna alla loro funzione. Nessuno chiede loro di fare di meno, ma nessuno accetterebbe che andassero oltre".
Sulle intercettazioni spiega: "Gli ascolti non saranno depotenziati ma vanno rispettate le persone non coinvolte nelle inchieste". "A Roma - dice anche - la scelta è tra lepenisti e popolarismo europeo. Mi auguro che Forza Italia si schieri con noi sostenendo Marchini".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.