Gli antagonisti come i neonazi. Ma il loro raid non scandalizza

Irruzione del collettivo Hobo ad una riunione del Partito Democratico a Bologna. Come i neonazi di Como, ma nessuno ne parla

Gli antagonisti come i neonazi. Ma il loro raid non scandalizza

Quante vesti stracciate, quanti fiumi di inchiostro, quale forte indignazione si registrò - per giorni - quando a Como un gruppetto di neonazi entrò nella sede di una associazione pro-migranti e si limitò a leggere un proclama contro l'invasione. Ricordate? Divenne in breve tempo un caso diplomatico, con dichiarazione di politici, interventi della magistratura, perquisizioni immediate e manifestazioni antifasciste.

Molto bene. Solo che, come spesso accade, le irruzioni non son tutte uguali. Ci sono quelle brutte e quelle solo bruttarelle. Quelle da condannare fermamente e i raid da derubricare a legittima protesta di ragazzotti impegnati in politica. Ieri sera gli antagonisti del centro sociale "Hobo" di Bologna hanno fatto irruzione nella sede del Partito Democratico in zona universitaria, una riunione dove i piddini locali avrebbero voluto lanciare la campagna elettorale. "Quale migliore occasione per rovesciargli contro un po' di quell'odio accumulato durante questi anni di governo democratico?", hanno scritto orgogliosi su Facebook i rivoluzionari.

Mettendo a confronto i due video basta un po' di onestà intellettuale per capire che l'incursione di "Hobo" è ben più "fascista" di quella realizzata da Veneto Fronte Skinhead. Di certo è stata più irruente e verbalmente violenta. Da una parte la lettura di un proclama, dall'altra grida e insulti. "Voi siete stupidi, le persone lo hanno capito", si sente dire nel video da un giovane coi capelli lunghi, giacca verde e felpa. "Il primo elemento fondamentale per cambiare il mondo è distruggere il partito democratico, fatto da corrotti e mafiosi". L'atmosfera, ovviamente, si scalda. I militanti del Pd provano a reagire educatamente, ma scatta la rissa verbale. "Siete diventati il partito delle banche - grida un altro attivista del centro sociale - Voi tutti siete la causa del precariato giovanile". E ancora: "Ci avete rovinato il futuro. Io lavoro a 5 euro l'ora. Chi di voi lavora a 5 euro l'ora? Ci state vendendo il culo a 5 euro l'ora. State vendendo l'Italia ai fascisti". Magari avranno pure ragione, ma son questi i modi?

Non c'è bisogno peraltro di ricordare agli smemorati antifa che il collettivo Hobo è lo stesso che impiccò un manichino di Matteo Salvini ad un cavalcavia e che assaltò l'auto del leader del Carroccio devastando il vetro del lunotto posteriore. Dei veri democratici.

"Era necessario impedire che questa favola continuasse, che la realtà ripiombasse in quella sala, colpendo in faccia sfruttatori e lecchini vari", scrivono su Fb. Per loro, però, nessuno parlerà di ritorno dell'odio fascista.

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