Un antidoto alle sigle

Un antidoto alle sigle

The Americans è una serie tv sui comunisti americani che lavoravano per il Kgb negli anni del braccio di ferro tra Reagan e Gorbaciov.

Unione Sovietica e Stati Uniti erano allora due Paesi ruvidi e concreti e anche il loro linguaggio rispecchiava questa rudezza essenziale. Non so del russo, ma dell'americano medio di oggi mi colpisce la banalità, l'uso di frasi ibride di frammenti psichiatrici e luoghi comuni trasformati in sigle con cui fingono di intendersi. I personaggi di Americans parlano una lingua asciutta, persino spietata.

Oggi ti puoi sentir dire da una signora americana che non apprezza le tue idee, che tu - maschio o femmina che sia - sei nel pieno di una pm-syndrome, che sarebbe una crisi premestruale. Tutti si accusano di essere passive-aggressive, che non si sa bene che cosa voglia dire.

Si lanciano sigle come se fossero fiocine e ognuno somministra all'altro la suprema sentenza psichiatrica: «You need help», che non significa «hai bisogno d'aiuto», ma devi andare da uno strizza-cervelli, che comincerà intanto a strizzare la tua Visa come atto rituale. Tuo figlio va male a scuola? Psichiatra. Marito violento? Idem. Moglie un po' zoccola? Si accetta anche American Express.

In una parola: ecco perché la metà degli americani è pazza di Trump, che sarà pure uno dal linguaggio spiccio, ma si presenta come antidoto alla pm-syndrome passivo-aggressiva e manda a quel Paese chiunque con due parolacce.

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